venerdì 24 ottobre 2014

RUDY LINKA lun a trieste, teatro Miela

Rudy Linka torna lunedì a Trieste, per un concerto in trio al Teatro Miela. Originario di Praga, vive da anni fra New York e la Repubblica Ceca, dove organizza ogni anno il Bohemia Jazz Fest. È considerato uno dei migliori chitarristi jazz, ha collaborato con alcuni dei maggiori jazzisti. «Ho studiato chitarra classica e composizione - dice Linka - e prima ancora violino. Penso che sia stata un’ottima cosa. Un percorso accademico sviluppa sensibilità e musicalità, utili per qualsiasi cosa poi si faccia». La “sua” Praga? «È sempre stata una città molto musicale e io sono stato fortunato a vivere in una famiglia che è sempre stata molto legata alla musica. Era un mondo che ruotava soprattutto attorno alla musica classica. Le cose stanno cambiando, ma molto lentamente». Jim Hall, John Abercrombie, John Scofield: cosa ha imparato da loro? «Sono stato fortunato per aver avuto la possibilità di studiare con questi artisti formidabili e di essere diventato loro amico. Ci sono moltissime cose che ho imparato da loro ma non saprei citarne una in particolare. Sono musicisti che danno un significato a ogni nota che suonano. Perchè bisogna raccontare una storia con la propria musica, non limitarsi a suonare delle note». Il Bohemia Jazz Fest? «C'è così tanta musica di qualità a New York, ma in passato quasi niente succedeva a Praga. Ho organizzato il festival per portare il jazz di alto livello a tutti ed è stupefacente quanto il festival abbia avuto successo. Quest’anno siamo stati in nove città, con la partecipazione di oltre novantamila spettatori». La collaborazione con TriesteLovesJazz? «Amo Trieste e sono passati diciotto anni da quando sono venuto a suonare per la prima volta. Il grande batterista Gabriele Centis è stata la mia prima scelta per rappresentare l’Italia nella prima edizione del Bohemia Jazz Festival nel 2006. Lui apprezzò moltissimo il festival e partì con TriesteLovesJazz l’anno successivo. Abbiamo una stretta collaborazione e molti artisti che suonano qui suonano anche da noi». Cosa propone lunedì? «Questo tour si intitola “Acoustic & electric”, come il mio ultimo album. È una sorta di “libro musicale”, con due cd e un booklet di cento pagine. È una retrospettiva del mio lavoro degli ultimi vent’anni con la partecipazione di artisti come Scofield, Paul Motian, Abercrombie, George Mraz...».

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