sabato 18 febbraio 2012

SANREMO, STASERA LA FINALISSIMA

Pronti per la maratona finale? Il 62.o Festival di Sanremo vive stasera l’ultimo atto. Di solito, arrivati a questo punto, l’attesa è tutta per il vincitore. Della serie: vincerà il solito favorito della vigilia (l’anno scorso era Vecchioni, che però stava una spanna sugli altri), o ci sarà una sorpresa, chissà, magari spunterà dalle retrovie l’outsider pronto al sorpasso sull’ultima curva?
Quest’anno, giusto per non farsi mancare nulla, c’è un altro interrogativo che affianca quello sui nomi da consegnare agli annali del Festival. E ovviamente riguarda Adriano Celentano. Che cosa dirà nell’ulteriore mezz’ora che minaccia per stasera, cosa combinerà, quali “lezioni” pretenderà di dare all’universo mondo, contro chi si scaglierà stavolta? Oppure rientrerà nei ranghi di un’esibizione “normale”, senza particolari picchi polemici, senza insulti né intemerate deliranti?
Magari ricordandosi che la cosa che lui, l’ex Ragazzo della via Gluck sa fare meglio, da oltre mezzo secolo, è solo e soltanto cantare. Senza improvvisarsi sociologo e predicatore davvero da strapazzo. Per stasera sembrava avesse pensato di farsi intervistare sul palco dell’Ariston da Giovanni Floris, ma quanto accaduto martedì ha rimesso tutto in discussione.
Anche perchè, dopo il commissariamento del Festival con l’arrivo in riviera di Antonio Marano, ieri il direttore generale Lorenza Lei ha emesso una nota nella quale auspica che «il buon senso e la correttezza prevalgano» e che non sia necessario «procedere a iniziative conseguenti a violazioni contrattuali». Come dire: stai attento Celentano che non ti diamo tutti i soldi concordati, e poi la beneficenza annunciata ti tocca farla con i tuoi. Argomento al quale il “cretino di talento” (copyright del compianto Giorgio Bocca) è da sempre sensibile, e che giustificherebbe anche un clamoroso “macchina indietro”.
Ieri sera, oltre alla gara fra i giovani, che purtroppo passa sempre in secondo piano (se la sono giocata in quattro: il gruppo Iohosemprevoglia, Alessandro Casillo, Marco Guazzone, Erica Mou), ripasso delle dodici canzoni rimaste in gara, dopo l’eliminazione definitiva di Irene Fornaciari e dei Marlene Kuntz.
Ogni artista con un ospite: Noemi (che meriterebbe di vincere) con Gaetano Curreri, Carone e Dalla con Gianluca Grignani, Dolcenera con Max Gazzè, D’Alessio e Bertè versione dance con Dj Fargetta, Chiara Civello con Francesca Michielin (la sedicenne di Bassano del Grappa che ha vinto “X Factor”). E ancora Samuele Bersani con Paolo Rossi, Eugenio Finardi con Peppe Servillo, Nina Zilli con Giuliano Palma e il jazzista Fabrizio Bosso, Arisa con Mauro Ermanno Giovanardi (quello dei La Crus), e via via anche gli altri che mancano per completare la lista.
Dalla quale lista, a tarda notte, sono stati pescati altri due eliminati, per arrivare ai dieci che stasera si giocano la vittoria. E siamo al quesito citato: chi vince? E chi si piazza dietro? La favorita per la vittoria è ancora Emma, con la sua canzone che parla di crisi ma soprattutto con la sua (bella) grinta. Ma sono buone anche le possibilità di piazzamento per la talentuosa Nina Zilli e per la stessa Noemi.
Un podio tutto femminile, allora? Perchè no. Anche se “tramano nell’ombra” altri pretendenti: l’ex rockettaro convertito alla melodia Francesco Renga, la strana coppia D’Alessio e Bertè (eliminata mercoledì e poi riammessa), l’altro ripescato Pierdavide Carone con il suo illustre mentore Lucio Dalla, persino la garbata Arisa (il cui brano, ascolto dopo ascolto, non è per niente male).
Ammesso ovviamente che questi signori siano passati indenni attraverso le eliminazioni di ieri sera, decise dopo le ospitate di Sabrina Ferilli («il festival va difeso, non attaccato», ha detto, prima del finale con omaggio a Louis Armstrong e la sua “Mi va di cantare”, cantata da Satchmo a Sanremo, stavolta con Papaleo finto trombonista stile New Orleans), del napoletano Alessandro Siani e della “boy band” inglese One Direction.
Da ultimo, l’unica cosa che interessa alla Rai. Buoni gli ascolti della serata dei duetti internazionali: 12 milioni e 770mila (share 45,7) nella prima parte, sei milioni e 533mila (57,1) nella seconda, finita all’una e mezzo. Orari che nemmeno Pippo Baudo...
Ah, stasera è annunciato anche l’arrivo da Roma dei lavoratori dello spettacolo che dal giugno scorso anno occupano il Teatro Valle per protesta contro i tagli alla cultura. Hanno detto che “marceranno sull’Ariston”. Occupy Sanremo? Magari.

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