mercoledì 1 febbraio 2012

PRESENTAZIONE SANREMO / CELENTANO / BENEFICENZA

Adriano Celentano, si sa, è una vecchia volpe. Al Festival di Sanremo - 62.a edizione dal 14 al 18 febbraio, presentata ieri nella città dei fiori - ci andrà, anche se il contratto non è ancora stato firmato. Il suo staff ha già ottenuto nei giorni scorsi dalla Rai adeguate garanzie su contenuti (non dovrà presentare in anticipo testi a chicchessia) e spot pubblicitari (i suoi sermoni non verranno interrotti).
Ma l’ex Molleggiato, che ha da poco festeggiato i 74 anni, ha capito che la vera polemica si era ormai spostata sul suo megacompenso, ufficializzato ieri dal direttore artistico Gianmarco Mazzi («Se farà una serata percepirà un compenso di 350 mila euro, se ne farà due o tre 700 mila, per quattro o tutte e cinque 750 mila»).
Col passare dei giorni le proteste su queste cifre, ritenute da tutti perlomeno inopportune nell’attuale momento del Paese, sono andate via via aumentando. Con proposte da parte di alcuni di boicottare il suo intervento e non pagare il canone. Solo il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, se l’è cavata richiamandosi alle “regole del mercato”.
E il furbo Adriano come si leva dall’angolo? Facile. Annunciando di devolvere tutto in beneficenza. A Emergency e a famiglie povere. «Ha già contattato sette sindaci - ha spiegato Mazzi -, quelli di Verona, Milano, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari, chiedendo loro di segnalargli i nomi di famiglie in condizioni di assoluta povertà. Se percepirà 350 mila euro, ne destinerà 100 mila a un ospedale di Emergency e 250 mila a tredici famiglie. Nel caso di 700 mila euro di compenso, 200 mila andranno a due ospedali di Emergency e 500 mila a venticinque famiglie; gli eventuali 50 mila euro in più consentiranno di portare a ventisette il numero delle famiglie aiutate. E Celentano si farà carico di tutte le tasse».
Geniale. Anche se qualche giornale oggi lo taccerà di demagogia e populismo, per non ammettere che quel che rode a parte della politica e dell’opinione pubblica è innanzitutto l’aiuto all’organizzazione di Gino Strada. Che è amico di Celentano, “il nostro Tevez”, come ha detto ieri il direttore di Raiuno Mauro Mazza, quello che una settimana fa si scambiava sms con Lei e Mazzi con scritto “Celentano è fuori dal Festival”.
Invece l’artista a Sanremo - dove manca dal 2004 - ci sarà, e rappresenterà il vero evento di quest’anno. «Portare Celentano - ha detto Gianni Morandi, per il secondo anno consecutivo sulla tolda di comando - è un sogno che abbiamo da sempre: lui è Sanremo, proprio qui iniziò le sue provocazioni nel ’61 cantando “24 mila baci”. Lui è la storia, è la musica, è l’Italia. Lo conosco da 49 anni e la cosa che mi sorprende è come riesca sempre a creare una rivoluzione ogni volta che arriva, ad attrarre l’attenzione. È come se Sanremo fosse il festival di Celentano, all’insegna di Celentano, questo ci aiuterà».
Ancora Morandi: «Alcuni politici hanno parlato di scempio e di immoralità, parlano male degli artisti e credono di risolvere così i problemi legati alla politica in questi anni. Probabilmente parlano di Celentano solo per apparire sui giornali. Ma non c’è un artista italiano che vale più di lui».
Il resto? Fra gli ospiti - lista ancora “in progress” - ci saranno Sabrina Ferilli, Geppi Cucciari e i Cranberries, appena tornati dopo dieci anni di assenza con l’album “Roses”. Fra gli sportivi, oltre a Federica Pellegrini, dovrebbero fare una comparsata Prandelli, Capello e forse Trapattoni.
L’assurdo ricorso della vedova di Lucio Battisti, che ha diffidato la direzione artistica del Festival dall’utilizzare “Il paradiso” e “Amarsi un po’” per la serata dei duetti internazionali di giovedì 16 febbraio, intanto procede. «È una vicenda surreale - ha detto Mazzi -, credo che le canzoni di Battisti siano un patrimonio di tutti e vengono cantate ovunque. Con la signora Battisti ho avuto un rapido colloquio, ma lei non ha mandato niente per iscritto».
Un altro ricorso, quello dei quattro “over 28” che si sono sentiti discriminati dal limite di età previsto per Sanremo Giovani, è stato «dichiarato inammissibile» dal Tar del Lazio (la competenza è del giudice ordinario e non di quello amministrativo).
Da ultimo, ma non per ultimo, il ricordo di Mia Martini. Avverrà la sera di giovedì 16, con la strana coppia formata da Gigi D’Alessio e Loredana Bertè, sorella della cantante scomparsa. Canteranno “Almeno tu nell’universo” - portato a Sanremo da Mimì nell’89 - assieme a Macy Gray.

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