sabato 15 novembre 2014

COSLOVICH, carriera a londra

Prosegue la “carriera londinese” del musicista triestino Giorgio Coslovich. Dopo aver partecipato lo scorso anno, unico italiano, all’edizione 2013 del London New Wind Festival, quest’anno torna alla rassegna che si svolge alla Regent Hall, in Oxford Street. Coslovich, classe 1948, un passato nella scena pop/rock triestina degli anni Settanta, è stato selezionato assieme a un gruppo di compositori prevalentemente britannici e Usa. Lo scorso anno aveva presentato “La Cour de Avignon”, riadattato per quintetto di fiati (oboe, flauto, clarinetto, corno e fagotto). Quest’anno, venerdì 21 novembre, proporrà la suite in due movimenti “Montenotte”, da lui composta, per sestetto e pianoforte. «È una suite - spiega il musicista - dalle movenze quasi gershwiniane. Per me è una grande soddisfazione tornare per il secondo anno consecutivo in questa rassegna che propone partiture provenienti da tutto il mondo». Ancora Coslovich: «Per me è un buon momento. Ho vari progetti in lavorazione, tra cui uno in collaborazione con il direttore d’orchestra Axel Boch, riguardante miei brani per chitarra classica e archi. E mi è arrivato un riconoscimento sulla rivista della Siae, “VivaVerdi”, per l’evento londinese dell’anno scorso». Questa doppia avventura nella capitale britannica sta aprendo varie prospettive al musicista triestino. L’ex Genesis Anthony Phillips ha analizzato con il direttore d’orchestra Andrew Skeet le sue musiche. «Sì, ho avuto la fortuna di conoscerlo - dice Coslovich -, lui si è espresso positivamente riguardo le mie composizioni e mi ha anche dato degli utilissimi suggerimenti con riferimento agli arrangiamenti». «Non voglio sollevare polemiche - conclude il musicista triestino, che sarà ospite nelle prossime settimane di un programma culturale sul canale Bbc 4, ma in Italia tutto diventa complicato se non appartieni al mondo accademico. Io sono parzialmente autodidatta, ma a Londra ho notato con piacere che i tuoi meriti vengono riconosciuti semplicemente per quello che fai, per le musiche che scrivi...».

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