giovedì 28 dicembre 2017

EMOTIONAL TATTOOS TOUR, PFM LIVE

Domani, venerdì 29 dicembre, al Teatro Petruzzelli di BARI approda l’ ”Emotional Tattoos Tour” che porterà PFM - Premiata Forneria Marconi a suonare in tutto il mondo. Oltre ai più grandi successi del loro vastissimo repertorio, porteranno anche alcuni brani tratti dal nuovo album “Emotional Tattoos” (uscito il 27 ottobre, per InsideOutMusic/SonyMusic). Queste le prossime tappe dell’”Emotional Tattoos Tour” (organizzato da D&D concerti): 29 Dicembre a BARI (Teatro Petruzzelli); 30 Dicembre a CASTROVILLARI (Teatro Sybaris). Poi approderanno In Giappone: 9 e 10 Gennaio a TOKYO (Billboard - Doppio concerto); 11 Gennaio a OSAKA (Billboard)- Doppio concerto; 31 Gennaio a BOLOGNA (Teatro Duse); 2 Marzo a MILANO (Teatro Dal Verme); 3 Marzo ROTTERDAM-HULL (HMSPROG); 9 Marzo a BRESCIA (PalaBrescia); 11 Marzo a ASSISI-Santa Maria degli Angeli (Teatro Lyrick); 12 Marzo a ROMA (Teatro Olimpico); 13 Marzo a NAPOLI (Teatro Augusteo); 23 Marzo LA SPEZIA (Teatro Civico); 24 Marzo a MONTECATINI (Nuovo Teatro Verdi). Poi sarà la volta del Brasile: 19 Aprile a SAN PAOLO (Espaco das Amaericas); 20 Aprile a PORTO ALEGRE (Auditório Araújo Vianna); 21 Aprile a RIO DE JANEIRO (Vivo Rio); 22 Aprile a BELO HORIZONTE (Cine Brasil); 25 Aprile in Chile CONCEPCION (Teatro de la Universidad de Concepcion); 26 Aprile in Chile SANTIAGO DEL CHILE (Teatro Oriente); 28 Aprile in Argentina a BUENOS AIRES (Teatro Ópera Orbis Seguros); 30 Aprile in Perù a LIMA (Auditorio del Colegio San Agustín); 3 Maggio in Messico a CITTÀ DEL MESSICO (BlackBerry Hall); per poi trasferirsi negli Usa: 6 Maggio a GETTYSBURG – (Majestic Theater); 7 maggio a NEW YORK CITY (Highlineballroom); 8 maggio a CHICAGO (Reggies Rock Club); 12 Maggio a LEGNANO - Teatro Galleria; 17 Maggio a LONDRA (Academy Islington); 18 Maggio SOUTHAMPTON -UK (The 1865); 22 Maggio a CASANOVA DI CARINOLA – Ce; 23 Maggio a SULMONA - Aq (Palazzetto dello Sport)….tour sempre in aggiornamento!

lunedì 25 dicembre 2017

SANREMO, BERTÈ E INUTILI POLEMICHE ASSORTITE / su FEGIZ FILES

Natale, l’anno nuovo, poi sarà subito tempo di Sanremo. Alzi la mano chi ricorda nome dell’artista e titolo della canzone che ha vinto lo scorso anno. E l’anno prima? E quello prim’ancora? Se siete capaci di rispondere, ovviamente senza ricorrere di soppiatto a Google, allora siete dei veri appassionati, dotati di buona memoria. Sì, perchè del Festival, una volta all’anno, sembrano interessarsi tutti. Molti lo guardano (magari non tutte le sere, magari non dall’inizio alla fine...), da qualche anno moltissimi lo commentano sui social. Giornali, radio e tv pubbliche e private gli dedicano gran spazio. Quest’anno la regia di Baglioni garantisce una qualità (leggermente) più alta del solito mix tuttifrutti, con alcune presenze almeno “contemporanee”. Ho letto anche sul forum le polemiche sulla discussa non ammissione di Loredana Bertè, che un tempo è stata la miglior voce rock italiana e ha un repertorio ormai quarantennale di medio, alto e altissimo livello. Diciamo che la vita - successo a parte - non è stata generosa con lei, che ultimamente non ha avuto gran cura di sé. Altre polemiche sono in agguato, poi il solito totofestival, l’abituale settimana di fuoco, i vincitori, i soliti commenti. Ma passata la festa, vai col “reset”. Nessuno ricorda nulla, i dischi non vendono, gli artisti al massimo fanno qualche concerto o serata in più. Gli unici che ci guadagnano sempre sono Comune di Sanremo e Rai. Un po’ poco. O no? 
(Per la cronaca: lo scorso anno ha vinto Gabbani con “Occidentali’s karma”, nel 2016 gli Stadio con “Un giorno mi dirai”, nel 2015 Il Volo...).


lunedì 18 dicembre 2017

SESSANTOTTO, ROCK, CANZONI E DINTORNI / su FEGIZFILES

Ho visto con qualche giorno di ritardo (grazie, Raiplay...) il programma “È successo un Sessantotto”, con i ricordi e le riflessioni di Fegiz, Vecchioni, Pietrangeli, Guccini e tanti altri sul rapporto fra canzone e il mitico anno di cui sta per scoccare il cinquantenario. Ebbene, fu proprio il lungagnone di Pavana a mettere le mani avanti in tempi non sospetti, cantando «Però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia...» (“L’avvelenata”, dall’album “Via Paolo Fabbri 43”, 1976).
Nessuno è mai stato così sciocco da pensare che le rivoluzioni si potessero fare con le canzoni. Però c’è sicuramente stato un tempo, soprattutto a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta, nel quale la musica, il rock, le canzoni sono sembrate a molti uno strumento, un grimaldello, un cavallo di troia attraverso il quale cambiare il mondo. Ma oggi che, col senno di poi, abbiamo la prova provata che l’impresa era ardua assai, molti si chiedono che legame c’è stato, nella seconda metà del secolo scorso, fra azione politica, filosofia libertaria, canzoni, rock. Per azzardare una risposta bisogna ripartire dalla Beat generation, da Ginsberg e Kerouac, cercando “un filo rosso” fra Beatles e guerra nel Vietnam, Bob Dylan e battaglie per i diritti civili, Doors e movimento hippie, Pink Floyd e rivolta di Berkeley, Woodstock e Marcuse...
Presto saranno cinquant’anni tondi. Altri libri, altre rievocazioni arriveranno. Scavando ancora negli anni di quella controcultura, quelle suggestioni musicali di quei ragazzi che avevano l’ambizione di cambiare il mondo. E almeno in parte, in fondo, ci sono riusciti, prima che sogni e ideali venissero fagocitati dal business.

domenica 17 dicembre 2017

THE ELTON SHOW, ANTEPRIMA A TRIESTE 19-12

Arriva per la prima volta in Italia “The Elton Show - Una Celebrazione del Rocket Man”. Nella formazione che salirà sul palco, anche Charlie Morgan, per 13 anni batterista ufficiale della Elton John Band. Il concerto-spettacolo si terrà martedì 19 dicembre 2017 al Teatro “Orazio Bobbio” a Trieste alle ore 20.30, arricchito da preziosi video, fedeli copie degli sfarzosi costumi originali e una scenografia di assoluto rilievo.


Arriva finalmente per la prima volta in Italia in occasione del decimo anniversario di attività e reduce dal successo in diverse parti del mondo “The Elton Show - Una Celebrazione del “Rocket Man”. 

Salutato e applaudito da migliaia di spettatori, dal Canada fino a tutta Europa, “The Elton Show” (www.the-elton-show.com) è una celebrazione live dei grandi successi di Elton John interpretata dall’artista italo-australiano C.J.Marvin. Per l’occasione, nella formazione che salirà sul palco, anche Charlie Morgan, per 13 anni batterista ufficiale della Elton John Band (ma anche musicista di Paul Mc Cartney, Tina TurnerBilly JoelWham!, Kate BushHenry ManciniDon Henley, Moody Blues, Julie AndrewsLisa Stansfield e Chaka Khan).

Novità assoluta per l’Italia, lo show rappresenta molto più che un semplice “tributo”. Lo spettacolo infatti ricrea gioiosamente il magico spirito delle performance classiche anni ‘70 e ‘80 di Sir Elton John con puntatine anche negli anni ’90 e racchiude lo spirito della sua straordinaria musica. 

C.J. Marvin si cala brillantemente nel ruolo, vestendo costumi sfarzosi, fedeli copie degli originali ricreate appositamente per lo spettacolo, e canta e suona il piano dal vivo accompagnato da una band d'eccezione.

Per milioni di persone le canzoni di Elton John hanno costituito la colonna sonora della loro vita nel corso di vari decenni e, assieme allo stile eccentrico e alle energiche performance dell’artista inglese degli ultimi 50 anni, hanno reso “The Rocket Man” una vera leggenda nel mondo della pop music.

Lo show ripercorre diverse decadi della sua musica inconfondibile, iniziando dagli anni ’70 fino a tempi più recenti, e presenta tutti i più grandi successi della star britannica: dall’intramontabile “Your Song” a brani rock come “Saturday Night’s Alright For Fighting”, passando per “I’m Still Standing”, “Sacrifice” e la vincitrice dell’Oscar “Can You Feel The Love Tonight?”.

“The Elton Show” cattura la vera essenza di Elton John, e quando C.J. Marvin canta, accompagnato dalla sua band, penserete di trovarvi di fronte all'incredibile Elton del passato. D'altronde, nel 1984 fu proprio Elton John a dire a un giovane C.J. in occasione del loro secondo incontro: “Tu sei il migliore me che abbia mai sentito!”, dopo aver assistito ad una breve performance improvvisata del giovane pianista, invitato ai suoi concerti quell’anno al Teatro-Tenda Lampugnano di Milano, mentre al Principe di Savoia Hotel attendevano assieme alla crew le limousine dell’artista e C.J. si sedette al pianoforte cominciando a suonare degli spezzoni di alcuni brani di Elton. 

“Quanto eseguiamo durante lo spettacolo non sono delle semplici cover delle hit di Elton John e lo show non è solamente un tributo somigliante - sottolinea C.J. Marvin -: noi ricreiamo nei minimi dettagli sia l’essenza magica della sua musica che l’eccentricità della sua personalità”. 

Lo spettacolo inoltre è arricchito visivamente da preziosi video, eccezionali copie dei costumi originali e da una produzione scenografica di assoluto rilievo.

“The Elton Show” intende proporsi come una serata di spettacolare intrattenimento e vuol essere un affettuoso omaggio alla musica, all'energia e all’anima del “Rocket Man”: un evento indimenticabile e una celebrazione di uno degli artisti più iconici e più amati del mondo. 

C.J. Marvin, poliedrico pianista, compositore e cantante nato a Melbourne nel 1964, da decenni si esibisce con successo in tutto il mondo oltre che nel “The Elton Show”, anche come artista originale e piano entertainer. Può vantare di aver conosciuto, suonato, cantato, o collaborato con grandissimi artisti in giro per il mondo (dal nostroEros Ramazzotti a Jon Lord dei Deep Purple, a Vic Vergeat musicista di Gianna Nannini e degli svizzeri Krokus e Gotthard,; da musicisti USA dell’area di Garth Brooks quali Terry Lee McMillan e Tom Lane a Nik Kershaw e Curtis Steigers fino ad Eric Clapton, e dagli AC/DC al prodigio norvegese Jan Verner Danielsen, passando attraverso un elenco interminabile di personalità tedesche e svizzere come Fantastischer Vier, Modern Talking, Munchener Freiheit fino a Michael Cretu degli Enigma e la moglie Sandra, vocalist di successo degli anni ’80, e Goele) tenendo centinaia di serate ogni anno. Il suo record risale al '93 quando diede vita a ben 327 concerti in un anno. I suoi recital sono stati trasmessi da reti televisive e radiofoniche di diversi paesi europei e il suo attuale show-tributo a Elton John, “The Elton Show - A Celebration of the Rocket Man” - la sua produzione più acclamata e riconosciuta – richiama da anni  l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori nel circuito dei grandi eventi privati e aziendali europei. 

Accanto a C.J. Marvin si esibiscono in forma stabile dal 2014 diversi musicisti attentamente selezionati tra i quali appunto Charlie Morgan, per 13 anni batterista ufficiale della Elton John Band e di moltissimi altri artisti e gruppi di successo mondiali, e il tastierista Ray Johnson, entrambi di Londra, ma per lo show di Trieste C.J. Marvin (piano e voce), in sostituzione di Johnson, impegnato in tour, aprirà le porte del suo spettacolo internazionale ad un altrettanto illustre personalità musicale nazionale, il tastierista Marco Ballaben che si integrerà nel già collaudato organico di eccezionali musicisti comprendente Giancarlo Spirito (percussioni), Alessandro Leonzini (basso), Maurizio Vercon (chitarre) e Giulia Crocini, Michela Grilli e Marianne Moen (backing vocals).

Grande conferma dell’ultimo minuto, la presenza di Charlie Morgan che, liberatosi da impegni precedentemente assunti, esprime grande soddisfazione per potersi unire al gruppo per lo show di Trieste non volendo mancare allo show del decennale e si dice felicissimo e desideroso di tornare in Italia dove negli anni ‘90 ha lavorato con Eros RamazzottiClaudio Baglioni e Angelo Branduardi.

Esclusivamente per questo spettacolo di Trieste che segna il debutto Italiano, C.J. Marvin salirà sul palco, quindi, oltre che con la fedele corista norvegese e il batterista inglese, con una nutritissima schiera di artisti italiani e con la volontà di condividere l'eccezionalità del suo show oltre che con la città, la regione e i paesi limitrofi, anche e soprattutto con dei musicisti enormemente apprezzati sulla scena musicale, sia nazionale che internazionale che stima da moltissimi anni.

giovedì 14 dicembre 2017

DOMANI A TRIESTE SAN GIUSTO D’ORO 2917


Il San Giusto d'oro 2017 viene consegnato domani venerdì 15 dicembre alle 12, a Trieste, nella sala del consiglio comunale di piazza Unità. Il premio quest’anno va alla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, la targa speciale al giornalista Luciano Ceschia. Il San Giusto d’oro - nato nel 1967, esattamente cinquant’anni fa - è organizzato dall'Assostampa Fvg con il Gruppo Giuliano Cronisti e con la collaborazione del Comune di Trieste e della Fondazione CrTrieste. 
Esiste anche la Trieste del disagio e della sofferenza, dell’aiuto e della solidarietà. Lo sanno bene i giornalisti triestini dell’Assostampa Fvg, che nel 2015 hanno assegnato il San Giusto d'oro a don Mario Vatta, “prete di strada” sempre al fianco degli ultimi, e lo scorso anno alla Psichiatria Triestina, “nel ricordo di Franco Basaglia”, l’uomo che chiuse i manicomi e restituì dignità e cittadinanza ai “matti”. Quest’anno la statuetta del cinquantenario - il premio è nato infatti nel 1967 - va alla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, mentre la targa speciale festeggia sessant’anni di giornalismo e impegno sindacale di Luciano Ceschia. 
Con il premio alla Fondazione abbiamo voluto dare il giusto riconoscimento a un gruppo di donne e uomini che hanno saputo trasformare due tragedie, quelle di Mostar e di Mogadiscio nel 1994, in una preziosa iniziativa di aiuto, solidarietà e speranza: da oltre vent’anni lavorano infatti a sostegno dei minori vittime di guerre e violenze. Esistono vari modi di reagire alle tragedie e ai lutti, ognuno dei quali è ovviamente e assolutamente degno di rispetto. Ma siamo convinti che il modo scelto oltre vent’anni fa dai familiari, dagli amici e dai colleghi delle vittime triestine di Mostar e Mogadiscio vada ascritto fra le pagine migliori della nostra storia, la storia delle nostre terre. Per questo il San Giusto d’oro 2017 va a loro, che da qualche anno organizzano anche il Premio giornalistico Marco Luchetta e il Festival di buon giornalismo Link.
Ma come si diceva, c’è anche la targa speciale a Ceschia. Lo festeggiamo perché, pur avendo salito tutti i gradini della carriera professionale fino a diventare direttore di giornali, non ha mai dimenticato l’altra sua anima, quella sindacale, che lo ha portato fra l’altro a essere per dieci anni segretario generale della Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, di cui la nostra Assostampa è articolazione regionale. Oggi nei giornali troppo spesso chi fa carriera - non serve diventare direttore, basta molto meno… - dimentica subito quel sindacato che è l’unico difensore dei più deboli. Allora Ceschia, presidente onorario dell’Assostampa Fvg, che ancora porta il suo contributo alle riunioni del nostro Direttivo regionale e del Consiglio nazionale Fnsi, in un momento di forte crisi dei corpi intermedi e di disaffezione delle giovani generazioni dal sindacato ci sembra un esempio per tutti. Per questo lo festeggiamo.

lunedì 11 dicembre 2017

FORUM DEL GIORNALISMO MUSICALE

Un'associazione che riunisca i giornalisti e i critici musicali italiani: sarà incentrata su questo l'edizione speciale del Forum del giornalismo musicale che si terrà sabato 23 dicembre a Roma.
Il Forum, diretto da Enrico Deregibus, dopo due edizioni di successo al Mei di Faenza si sposta ora nella capitale, nell'ambito della manifestazione “MEIllennials”, in programma dal 21 al 23 al Monk (in Via Giuseppe Mirri 35).
Nella mattinata del 23, alle ore 10, si svolgerà una assemblea fra tutti gli aderenti al Forum per dare il via ai lavori per la creazione appunto di una associazione di giornalisti e critici musicali, esigenza maturata durante le due edizioni di Faenza. Nell'assemblea se ne discuterà delineando le linee guida per uno statuto.
Per aderire basta inviare una semplice mail a: enrico.deregibus@gmail.com e in copia a mei@materialimusicali.it .
Non sarà però l'unico momento della tre giorni dedicato al giornalismo di settore. Venerdì 22 infatti nel tardo pomeriggio ci sarà un “Aperitivo social” con un incontro/seminario, dedicato ai giovani giornalisti ma aperto a tutti, di Fabrizio Galassi (giornalista, docente e consulente di digital marketing), dal titolo: “Giornalismo digitale: gli algoritmi aiutano a scrivere meglio?”.
Il Forum del giornalismo musicale, un format unico in Italia, ha ospitato nei suoi primi due anni numerose iniziative: tavoli di lavoro, assemblee, lezioni, corsi di aggiornamento, incontri con figure professionali. Ha coinvolto sino ad oggi oltre 200 giornalisti, da quelli delle grandi testate a quelli delle webzine, sino alle radio e tv. Si tratta di una occasione unica per affrontare da molti punti di vista i temi centrali del giornalismo musicale di oggi: il rischio di estinzione, il nuovo ruolo, la carenza di spazi, l'interazione fra media diversi e molto altro.
Per info: segreteria 0546.646012 . Sito: www.meiweb.it

domenica 10 dicembre 2017

WOODY GUTHRIE E QUELLA CHITARRA ANTIFASCISTA / su FegizFiles

Ora che i fascismi vecchi e nuovi rialzano la testa, ora che le destre più o meno sovraniste riprendono vigore, ora che l'America si è affidata a Trump con questi risultati, chissà Woody Guthrie come avrebbe raccontato la sua America e il nostro mondo. Chissà cos'avrebbe detto lui, morto cinquant'anni fa, lui che sulla chitarra aveva scritto "This machine kills fascists", questa macchina uccide i fascisti. Dicono che Bob Dylan ma forse anche Springsteen non ci sarebbero stati, senza quell'omino (nome completo Woodrow Wilson Guthrie), nato a Okemah, Oklahoma, il 14 luglio 1912 e morto a New York il 3 ottobre 1967. Ma "figli di Woody" sono considerati anche Joan Baez, Phil Ochs, Tom Paxton, Peter Paul and Mary. Per non parlare di Pete Seeger, sorta di suo fratello minore. Woody Guthrie, (anti)eroe del folk che alla fine degli anni Trenta ha di fatto inventato la canzone di protesta, da tempo negli Stati Uniti è considerato un eroe nazionale, è finito persino sui francobolli, la sua "This land is your land" è considerata una sorta di secondo inno ufficiale americano, ma ovviamente non è stato sempre così. Per gran parte della vita è stato un "hobo", il vagabondo che sceglie la vita da senzatetto improntata alla semplicità, all'avventura, ma anche alla ricerca interiore, in viaggio da uno stato all'altro, clandestino sui treni merci, con un fagotto in spalla e l'inseparabile chitarra sempre in mano. Impegnato nella "costruzione di un mondo nuovo" che probabilmente non ha visto mai la luce. Musicalmente incrociava la ballata country con il blues parlato, la ninnananna con l'epopea di Tom Joad raccontata da John Steinbeck in "Furore" e poi ripresa dal Boss. Un artista la cui influenza non è ancora tramontata a distanza di settant'anni, e non solo grazie agli artisti già citati. Tutta la musica folk e di protesta, americana e internazionale, deve infatti qualcosa a Woody Guthrie. E oggi, in Italia e ovunque, avremmo ancora bisogno di artisti come lui.

martedì 5 dicembre 2017

TUTTO NEIL YOUNG GRATIS ONLINE

Qualche tempo fa, Neil Young, aveva anticipato che avrebbe pubblicato online il suo archivio completo. Oggi, il sito è davvero online, e include praticamente qualsiasi cosa Young abbia registrato nelle ultime cinque decadi.
Si tratta di una bella e importante novità, non solo perchè Young è stato uno dei più prolifici cantautori dell’era del rock’n’roll, ma anche perchè Young è famoso per aver avviato progetti spesso inconclusi. Più volte Young ha annunciato l’uscita di box set, che nella realtà dei fatti, non hanno mai visto la luce.
Negli anni, Young ha anche dato il via a diversi album e, solo pochi mesi fa, ha pubblicato Hitchhiker, un album acustico che ha registrato nel 1976 e che è rimasto inedito per oltre 30 anni.
Il nuovo archivio online di Neil Young ci permette davvero di dare un ascolto a moltissimi album e pezzi inediti che vanno dal 1969 al 2001, anche se, attualmente, non tutto sembra essere accessibile. Per ora, sul sito, non tutte le sezioni sono disponibili anche se molto probabilmente sarà solo questione di tempo e una nota cita “Stiamo ancora aggiungendo molti dettagli ad alcune vecchie registrazioni“.
Young, nell’introduzione ha scritto: “Abbiamo sviluppato un archivio che possa dare ai fan e agli storici un accesso senza precedenti a tutta la mia musica. Questo archivio è stato progettato per essere un documento vivente, in continua evoluzione: includerà ogni nuova registrazione così com’è.
Per ora, la piattaforma è completamente gratuita, ma sembra che in futuro il sito diventerà in abbonamento quindi: approfittatene ora... (www.classicrockitalia.it)


BRUNORI SAS IL 6-3-18 A UDINE

Dopo un 2017 ricco di soddisfazioni, Brunori Sas si lancia in una nuova avventura: "Brunori a teatro - canzoni e monologhi sull'incertezza", al via il 16 febbraio da Trento.
Dopo il collaudato successo dell'esperienza teatrale del 2015 con "Brunori SRL, una società a responsabilità limitata", il cantautore porterà in scena uno spettacolo fatto di musica e monologhi. Insieme alla sua storica band, alternerà ai brani cantati intermezzi parlati, descrivendo il mondo contemporaneo col suo stile che coniuga profondità e leggerezza, sacro e profano, malinconia e simpatia. Il via il 16 febbraio da Trento, poi il 17 a Mantova, il 19 a Milano, il 24 a Pescara, il 26 a Napoli, il 28 a Genova. A Marzo Brunori sarà il 1 a Varese, il 5 a Bologna, il 6 a Udine, il 7 a Ravenna, il 13 a Roma, il 14 ad Assisi, il 15 ad Ancona, il 17 a Cosenza, il 18 a Bari, il 21 a Catania, il 22 a Palermo, il 23 a Reggio Calabria, il 27 a Torino, il 28 a Padova, il 29 a Firenze. (ansa)



domenica 3 dicembre 2017

X FACTOR, MANESKIN E RITA BELLANZA / su Fegiz Files

Ora stanno tutti a incensare i Maneskin, sguaiati e irresistibili coatti rock che finiranno per vincere (forse meritatamente) “X Factor”.
Ma come sarebbe andata a finire se Rita Bellanza fosse stata affidata alle cure di Manuel Agnelli, di Fedez o meglio ancora di Mara Maionchi?
L’irrilevante Levante, con la sua spocchia e l’assoluta mancanza di esperienza e cultura, è riuscita nell’impresa di trasformarla in poche settimane nell’anonimo fantasma della promettente giovane interprete che si era presentata alle selezioni.
Ma forse non tutto è perduto. Affidatela a un produttore degno di questo nome, trovatele un repertorio adeguato e la ragazza potrebbe sbocciare. Perché potenzialmente vale più di Levante.