martedì 26 marzo 2019

PREMIO LUCHETTA 2019, ECCO I FINALISTI

Ancora una volta dal Premio Luchetta arriva una straordinaria istantanea del pianeta con i reportage internazionali pervenuti alla Giuria della 16^ edizione, presieduta dal Direttore di Rainews24 Antonio Di Bella, e della quale fanno parte fra gli altri i presidenti Assostampa Fvg Carlo Muscatello e Ordine regionale giornalisti Cristiano Degano. Corrispondenze nelle quali è l’infanzia, soprattutto, a pagare il prezzo più alto dei conflitti che funestano il mondo. Ma ecco le terne finaliste delle cinque categorie dell’edizione 2019 del Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, i cui vincitori saranno proclamati alla vigilia di Link Festival 2019 in programma dal 9 al 12 maggio a Trieste, in piazza Unità. Per la categoria Tv News si contenderanno il Premio Luchetta 2019 i servizi di Giammarco Sicuro che per RAI Tg2 ha documentato il dramma dei bambini di strada a La Vega, non lontano da Caracas, Venezuela; di Orla Guerin con la sua corrispondenza per BBC News, sui 42 bimbi massacrati lo scorso agosto nello Yemen, vittime –o meglio, “danno collaterale”- di un bombardamento aereo da parte delle forze di coalizione; e di Sally Nabil che per BBC News – BBC Arabic ha raccontato la vicenda dei piccoli orfani di Misurata, figli di foreign fighters Isis caduti in conflitto. Nella sezione reportage sono in gara Diego Bianchi, più familiare al grande pubblico come ‘Zoro’, con l’emozionante diario di viaggio in Congo in onda su Propagandalive La7, nel quale testimonia l’emergenza malnutrizione per l’infanzia, vittima di epidemie, scontri armati, fame e disordini e che per sopravvivere può contare solo sull’aiuto di associazioni umanitarie; Jonah M. Kessel che per The New York Times ha documentato dalla Cina rurale il tragico gap di un sistema sanitario che impedisce alle famiglie in difficoltà economica di avere accesso alle cure per gravi malattie; e Massimiliano Chiavarone che per TG2 Storie ha raccontato la “sindrome di autoreclusione volontaria” dei giovani occidentali, assimilabile al fenomeno chiamato Hikikomori in Giappone che produce conseguenze devastanti, culminando spesso in episodi di autolesionismo e violenza. Per la stampa italiana selezionati gli articoli di Daniele Bellocchio per L’Espresso, sul Ciad in fuga da Boko Haram e sulla storia di Halima Adama, a 12 anni vittima di un matrimonio forzato e poi obbligata dal marito ad effettuare una missione suicida; di Barbara Schiavulli, per la testata Radio Bullets sulla crisi in Venezuela, dove gli ospedali sono privi di tutto e si muore anche per una semplice malattia: come a Catia, uno dei barrio più poveri di Caracas. E di Lisa Zancaner per L’Espresso sui bimbi cercatori d’oro in Burkina Faso, quotidianamente inghiottiti dalle viscere della savana alla ricerca del metallo prezioso per compensi miseri. Tre grandi testate sono in gara per la stampa internazionale al Premio Luchetta 2019: Tom Parry ha raccontato sul Daily Mirror il dramma Rohingya in Bangladesh, nella città temporanea più grande al mondo: una baraccopoli di capanne di bambù; Margaux Benn su Le Figaro ha documentato le storie dei bimbi soldato dell’Isis nella provincia orientale dell’Afghanistan: giovani dagli 11 ai 16 anni, reclutati e indottrinati e già a 5 anni costretti a partecipare alle esecuzioni; Bruno Lus per Le Monde sulle “vetrine” youtube dei genitori francesi che esibiscono i loro figli: un’attività spesso lucrativa che pone problemi di tipo etico e legale.

sabato 23 marzo 2019

FERLINGHETTI COMPIE 100 ANNI, DOMANI 24-3 SERATA A TRIESTE

Lawrence Ferlinghetti compie 100 anni. Il più grande poeta americano vivente, uno dei padri della Beat generation, scopritore e amico di Ginsberg, Kerouac, Burroughs, Corso e tanti altri raggiunge questo importante traguardo. Poeta, narratore, ma anche pittore, memoria di quegli anni che hanno segnato la cultura americana del dopoguerra, Ferlinghetti con la sua libreria e casa editrice City Lights di san Francisco è l’editore del movimento beat e rappresenta una generazione che venne definita “battuta”, ma anche "beata", che rifiutava l’apatia e il cinismo per riscoprire la “gentilezza e coltivare la gioia del cuore”. Una vera e propria scelta esistenziale: autenticità, solidarietà, randagismo, antimaterialismo, adesione alle filosofie orientali. Ferlinghetti, di origini italiane (il padre era nato a Brescia), pubblica nel 1956 la poesia “Urlo”, che fu processata per oscenità e divenne un caso in tutta l’America, diventando il manifesto della poesia beat. Il 24 marzo il Caffè San Marco di Trieste si collegherà con la City Lights Bookstore di San Francisco, dove alcuni degli amici più cari di Ferlinghetti - i poeti Agneta Falk, Jack Hirschman e Neeli Cherkovski - gli renderanno omaggio leggendo alcune sue poesie. Contestualmente Lorenzo Acquaviva racconterà Ferlinghetti che ha incontrato a San Francisco alcuni anni fa e leggerà alcune delle sue poesie più belle, aprendo il microfono a chiunque voglia portare un regalo poetico per celebrare questo grande poeta. Partecipa il bluesman Franco Toro Trisciuzzi. Prima verrà proiettato il documentario Caffè Trieste di cui Acquaviva è autore assieme a Chiara Barbo, per la regia di Andrea Magnani. L’evento inizia alle ore 20.30 ed è organizzato da La Cappella Underground, il Festival Approdi, Il Caffè San Marco e l’Associazione eTielleZeta.

OGGI SAB 23-3 SI RIUNISCE A TRIESTE GIURIA PREMIO LUCHETTA 2019

Entra nel vivo il Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta 2019, nella settimana del ricordo di Miran Hrovatin e Ilaria Alpi, uccisi 25 anni fa a Mogadiscio. Oltre 500 scatti memorabili, raccolti spesso in situazioni di pericolo ad ogni latitudine del pianeta, fra guerre ed emergenze, sono arrivati al Premio Luchetta nel nome e nel ricordo di Miran Hrovatin fino ad oggi: tener vivo il suo nome aiuta anche a non dimenticare che non è stata fatta luce sull’assassinio di Mogadiscio, né sono stati individuati colpevoli e mandanti di quella esecuzione. Ed entra quindi nelle sue fasi clou la 16.a edizione del Premio Luchetta, rivolto a giornalisti e fotoreporter che, con il loro lavoro, ogni anno sensibilizzano sulle violenze e sopraffazioni subite dalle vittime più indifese, i bambini. Domani sabato 23 marzo è prevista la riunione della giuria presieduta dal direttore di Rai News 24 Antonio Di Bella, composta fra gli altri dai presidenti Fnsi Giuseppe Giulietti, Assostampa Fvg Carlo Muscatello e Ordine regionale giornalisti Cristiano Degano: avrà il compito di valutare centinaia di corrispondenze pervenute dall’Italia e dall’estero fra tv news, tv reportage, carta stampata e web per testate italiane e straniere, fotografia. Le prime 15 edizioni hanno premiato molte delle migliori firme del giornalismo nazionale e internazionale. Le terne finaliste della 16.a edizione saranno rese note lunedì 25 marzo. I vincitori saranno premiati nel corso di “Link, Festival del buon giornalismo”, in programma dal 10 al 12 maggio a Trieste, in piazza Unità. Saranno tre giorni fitti di dialoghi e dirette costanti con la notizia, una grande officina del ‘buon giornalismo’ con novità editoriali, interviste d’autore, talk dedicati ai temi di attualità con i protagonisti dell’informazione del nostro tempo. Info www.premioluchetta.it www.fondazioneluchetta.org

mercoledì 20 marzo 2019

ALPI HROVATIN, 25 ANNI DOPO #NOINONARCHIVIAMO

Stamattina alla Camera dei deputati si terrà il ricordo ufficiale di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio. Ieri si è svolto il ricordo a Trieste. ”La storia della nostra democrazia - ha detto Carlo Muscatello, presidente dell’Assostampa Fvg - è purtroppo punteggiata di avvenimenti tragici (stragi, omicidi, attentati...) che spesso rimangono senza verità e giustizia. L’assassinio di Ilaria e Miran, 25 anni fa a Mogadiscio, è uno di questi. Se la magistratura non è in grado di far luce su un crimine per il quale un innocente ha scontato diciassette anni di galera, ebbene, si sappia che noi giornalisti non archiviamo...”. Alla cerimonia, che si è tenuta nel giardino della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, coordinata da Giovanni Marzini, segretario del Premio Luchetta, hanno partecipato i due fratelli, amici e colleghi di Miran. E fra gli altri Fabiana Martini, coordinatrice di Articolo 21 Fvg, Mattia Assandri, segretario regionale dell’Ordine dei giornalisti, e Daniela Luchetta, presidente della fondazione che aiuta i bambini vittime delle guerre e delle violenze. “Sono passati 25 anni anche dall'assassinio di Miran e Ilaria a Mogadiscio, avvenuto appena due mesi dopo quello di Marco, Saša e Dario - ha detto Daniela Luchetta -. Al fatto terribile in sé si aggiunge l'amarezza di non essere arrivati da nessuna parte nella ricerca della verità su quanto accaduto. Ad oggi abbiamo solo un'indagine che si avvia ad essere archiviata”. “Vorrà dire - ha concluso Muscatello - che ci faremo carico noi di proseguire nella ricerca di verità e giustizia. Lo dobbiamo a Ilaria, a Miran, ai loro cari, ma anche a tutti i caduti dell’informazione”.

lunedì 18 marzo 2019

DOMANI TRIESTE RICORDA MIRAN HROVATIN E ILARIA ALPI / su Art21

di Carlo Muscatello Domani martedì 19 marzo alle 15 Trieste ricorderà Miran Hrovatin e Ilaria Alpi, uccisi il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio, mentre stavano realizzando un reportage per il Tg3. Il ricordo si terrà con una breve cerimonia in via Valussi, nel giardino della Fondazione che porta il nome del telecineoperatore triestino, accanto a quelli di Marco Luchetta, Saša Ota e Dario D’Angelo, uccisi poche settimane prima a Mostar Est. L’iniziativa, oltre che della onlus intitolata ai quattro inviati della Rai, è della Fnsi, dell’Usigrai, dell’Assostampa Fvg, dell’Ordine regionale dei giornalisti, di Articolo 21 Fvg, che vogliono ricordare ancora la figura e l’impegno dei due giornalisti, sulla cui morte a distanza di 25 anni non è ancora stata fatta luce, né sono stati individuati colpevoli e mandanti della brutale esecuzione. A Trieste, con i vertici delle associazioni di categoria e della Fondazione, ci saranno amici e colleghi di Miran. Ed è previsto anche un messaggio della moglie, impossibilitata a intervenire. “Sono passati 25 anni anche dall’assassinio di Miran e Ilaria a Mogadiscio, avvenuto appena due mesi dopo quello di Marco, Saša e Dario – commenta la presidente della Fondazione, Daniela Schifani Corfini Luchetta -. Al fatto terribile in sé si aggiunge l’amarezza di non essere arrivati da nessuna parte nella ricerca della verità su quanto accaduto. Ad oggi abbiamo solo un’indagine che si avvia ad essere archiviata. Ricordando Miran non riusciamo a non pensare anche a Giulio Regeni, un altro caso che sta a cuore alla Fondazione e in cui la ricerca della verità è nascosta da un muro di gomma. Un ultimo pensiero, poi, viene spontaneo rivolgerlo ad Antonio Megalizzi, anche lui giovane ed entusiasta, vittima 4 mesi fa di un odio fanatico ed estremista che continua a manifestarsi in varie parti del mondo, variando la propria matrice ma non la ferocia, come dimostrato dai drammatici avvenimenti di questi giorni”. Domani martedì 19, alle 20, Rainews trasmetterà uno speciale sull’assassinio di Ilaria e Miran. Mercoledì 20 alle 10.30, il ricordo ufficiale dei due giornalisti si terrà a Roma, alla Camera, nell’Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari, in via di Campo Marzio 78. La manifestazione, intitolata “Noi non archiviamo. Il giornalismo d’inchiesta per la verità e la giustizia”, è organizzata dalla Fnsi. Da segnalare infine che il 21 marzo sarà nelle librerie il libro “Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Depistaggi e verità nascoste a 25 anni dalla morte”, di Luigi Grimaldi e Luciano Scalettari, edizioni Round Robin. E venerdì 22 marzo allo spazio ‘WeGil’ di Roma si terrà un incontro, promosso con l’associazione Amici di Roberto Morrione e Articolo 21, con autori e scrittori che hanno dedicato un loro lavoro al caso Alpi Hrovatin.

giovedì 7 marzo 2019

NO TAGLI NO BAVAGLI IL 2-4 A TRIESTE CON SEGRETARIO FNSI LORUSSO

di Carlo Muscatello* Passerà anche dal Friuli Venezia Giulia la campagna “No tagli no bavagli”, lanciata dalla Fnsi subito dopo la conclusione del 28.o Congresso della stampa italiana che si è svolto a Levico Terme dal 12 al 14 febbraio e che ha portato alla conferma nei rispettivi ruoli del segretario generale Raffaele Lorusso e del presidente Giuseppe Giulietti. La campagna nazionale, partita nei giorni scorsi da Perugia, farà tappa a Trieste martedì 2 aprile alle 15.30, al Circolo della Stampa di Corso Italia 13, con la partecipazione del segretario Lorusso e dei vertici regionali del sindacato unitario dei giornalisti, in concomitanza con l’assemblea annuale dell’Assostampa Fvg, che della Fnsi è l’articolazione regionale. Bloccare i tagli alle provvidenze per l'editoria in attesa della presentazione della proposta di riforma del settore dell'informazione e calendarizzare la discussione dei disegni di legge per contrastare le querele temerarie: sono le richieste avanzate al governo e ai presidenti di Camera e Senato dalla Fnsi. La campagna segna l'avvio di una mobilitazione che toccherà tutte le principali città italiane, con l'obiettivo di difendere la libertà di stampa e il pluralismo dell'informazione come fondamentali presidi di democrazia.«Al di là degli annunci e degli slogan, registriamo da parte del governo atti che vanno nella direzione opposta a quella dichiarata, ovvero colpire sempre di più l'informazione anche attraverso i tagli alle diverse forme di sostegno all'editoria», dicono il segretario generale Lorusso e il presidente Giulietti. «Manca inoltre – aggiungono – la volontà di affrontare e di prendere in considerazione seriamente la questione dei bavagli messi all'informazione sia attraverso le querele temerarie che con le minacce ai cronisti. Non c'è un solo atto firmato, ad oggi, che sia andato nella direzione di rafforzare il lavoro di chi fa informazione e di tutelare il ruolo dell'informazione. Il Consiglio d'Europa ha giudicato l'Italia come un Paese a rischio per i troppi giornalisti sotto scorta, per le troppe querele temerarie volte a imbavagliarli e ora si tolgono anche i fondi per l'editoria. Questa della Fnsi vuol essere una grande campagna nazionale per bloccare questi tagli, che porteranno alla perdita di posti di lavoro e alla chiusura voci della diversità e della differenza, perché ogni taglio diventa un bavaglio, non ai giornalisti, ma ai cittadini che non potranno più scegliere». All’iniziativa e all’assemblea di martedì 2 aprile possono partecipare tutti i giornalisti e i cittadini interessati. Il diritto di voto nell’assemblea è invece riservato ai colleghi iscritti all’Assostampa Fvg e in regola con la quota 2019. Tale quota può essere versata online o nei nostri uffici di Trieste anche prima dell’inizio dell’assemblea. *presidente Assostampa Fvg (su newsletter Ordine Giornalisti Fvg)

martedì 5 marzo 2019

RILEGGIAMO ART 3 COSTITUZIONE / su Art21

di Carlo Muscatello L’attualità dell’articolo 3 della Costituzione. Che non dovremmo mai dimenticare, soprattutto di questi tempi. È stato presentato alla Fnsi, a Roma, il concorso “Rileggiamo l’articolo 3 della Costituzione”, organizzato da Articolo 21, Miur, Fnsi, Usigrai, Ordine dei giornalisti, Rai, Istituto italiano per gli Studi Filosofici, Ebu, Accademia Vivarium Novum ed Eurovisioni. Il concorso è rivolto agli studenti delle scuole superiori di secondo grado. Alla presentazione hanno partecipato Beppe Giulietti, Vittorio Di Trapani, Elisa Marincola, Luciana Castellina e Renato Parascandolo, “anima” del concorso. Che ha detto: “Trenta righe per riflettere sul rapporto fra la piaga dell’analfabetismo funzionale che oggi affligge il 40 per centro degli italiani e il dettato della seconda parte dell’articolo 3 della Costituzione, che impegna lo Stato a ‘rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese’. Una bozza di sceneggiatura che consegneremo a registi di chiara fama affinché ne facciano una campagna di comunicazione che porti questo problema nell’agenda della politica e dei mezzi di d’informazione”. I principi contenuti nell’articolo 3 sono di grande attualità. Principi che arrivano dal passato, ma che valgono per il presente e per il futuro, con il netto rifiuto della discriminazione su base razziale. Principi che al primo comma stabiliscono il divieto di operare discriminazioni: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Il secondo comma dell’articolo 3 sancisce, invece, il dovere della Repubblica di perseguire politiche di eguaglianza in senso sostanziale, finalizzate a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che pregiudicano, di fatto, il pieno sviluppo della persona umana, obiettivo che l’ordinamento giuridico intende rendere effettivo: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. La lettura coordinata dei due commi rivela che la parità dei soggetti di fronte alla legge costituisce una condizione necessaria ma non sufficiente affinché libertà ed eguaglianza della persona giungano a effettiva realizzazione. Elementi che sono ritornati negli interventi dei relatori. 
Nel concorso – ha sottolineato Parascandolo – gli studenti sono invitati a riflettere sull’analfabetismo funzionale, una condizione di grave e crescente disuguaglianza sociale che riguarda, secondo l’Ocse, un italiano su tre. Si tratta di decine di milioni di cittadini che, pur sapendo leggere e scrivere, non dispongono di strumenti adatti a formarsi un’idea propria e originale del mondo circostante e delle sue dinamiche. Essendo inclini a credere a tutto quello che leggono o ascoltano sono esposti alla disinformazione, alla persuasione occulta, alle fake news, alle campagne d’odio: fenomeni che minano la coesione sociale, la solidarietà e la tolleranza delle diversità. Ancora Parascandolo: il diritto alla consapevolezza e alla conoscenza è importante quanto il diritto alla salute e il diritto all’istruzione. L’analfabeta funzionale è un cittadino di serie B il quale, molto spesso, è inconsapevole di questo suo stato di minorità, complici anche i media e la politica che ignorano sostanzialmente il fenomeno. Pertanto, il concorso si propone di attirare l’attenzione dei giovani su questa piaga invitandoli a elaborare un testo breve da cui trarre spunto per una campagna informativa e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica contro questa ingiustizia che tradisce l’articolo 3 della Costituzione. In apertura il presidente Fnsi Beppe Giulietti ha sottolineato l’importanza di “mettere in relazione due temi fondamentali per la democrazia come il diritto a essere informati e il diritto all’uguaglianza, formale e sostanziale”. Per Luciana Castellina (Eurovisioni) l’articolo 3 è “un articolo difficile da realizzare perché per creare uguaglianza servono leggi disuguali per persone che uguali tra loro non sono. Bisogna fare una legislazione avendo in mente le persone reali che sono tutte diverse una dall’altra. L’analfabetismo funzionale è una delle cause della crisi della democrazia oggi che i corpi intermedi vengono messi in crisi da un modello sociale che si vorrebbe imporre a colpi di clic”. Le iscrizioni delle scuole sono aperte fino al 31 marzo su www.rileggiamolarticolo3.it Sul sito anche i materiali del concorso.