domenica 31 gennaio 2021

SANREMO, UN MONDO A PARTE (da Fegiz Files, corriere.it)

 Il virus miete vittime, ha cambiato le nostre vite e ridotto le libertà, fa rinviare Olimpiadi e festival. Sanremo pretende ancora di essere un mondo a parte. Una bolla impermeabile a quel che accade al di fuori dell’Ariston, degli hotel e dei ristoranti del centro di una cittadina la cui vita ruota attorno alla settimana del Festival. Fuori dal triangolo delle Bermude festivaliero potrebbe accadere qualsiasi cosa: nessuno farebbe una piega. Più importante l’ultimo gossip sui cantanti, che con una comparsata di pochi minuti raggiungono in una botta sola milioni di telespettatori. La Rai difende strenuamente la sua gallina dalle uova d’oro. Buon gusto e gerarchia valoriale - per non parlare dei morti - imporrebbero un passo indietro.

venerdì 29 gennaio 2021

28 GENNAIO 1994, LA TRAGEDIA DI MOSTAR (su Piccolo e siti Fnsi, ART21 e Assostampa fvg)

 di Carlo Muscatello*

 

Dicono sempre che in certi casi il tempo, con il suo scorrere inarrestabile, è l’unica medicina. Ma per le famiglie dei colleghi caduti a Mostar il 28 gennaio 1994 probabilmente non c’è medicina, il ricordo fa ancora terribilmente male.
Un dolore che dopo ventisette anni non si placa innanzitutto per le mogli, le figlie e i figli che ormai sono donne e uomini cresciuti nel ricordo di Marco Luchetta, Alessandro “Saša” Ota e Dario D’Angelo, inviati della Rai del Friuli Venezia Giulia in Bosnia per un servizio sui bambini della ex Jugoslavia.
Un dolore ancora presente anche per gli amici, i colleghi, la Rai, la città di Trieste, il sindacato dei giornalisti.
Per questo motivo l’Assostampa Fvg, assieme alla Fnsi, all’Usigrai, all’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, onora anche oggi il ricordo dei colleghi caduti a Mostar quel giorno di gennaio.
Poche settimane dopo, a Mogadiscio, il 20 marzo 1994, venivano assassinati anche la giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e l’operatore triestino Miran Hrovatin. Sembrava un incubo, una maledizione da cui si doveva tentare di uscire reagendo, facendo qualcosa, piantando un seme di pace, creando un’iniziativa di speranza per guardare al domani.
E proprio all’indomani di quei drammatici fatti si è costituita a Trieste la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, che accoglie e sostiene i bambini affetti da malattie non curabili nei loro Paesi d’origine. Da allora la Fondazione ha ospitato tantissimi bambini e i loro familiari provenienti dall’Africa, dall’Asia, dal Sud America, dall’Europa orientale e dalla penisola balcanica. Paesi nei quali era impossibile garantire le cure adeguate per quei bimbi, che a Trieste hanno trovato assistenza e cure.
Pace, solidarietà, speranza. Valori universali da riaffermare con forza anche in questi tempi tenuti in ostaggio dal virus che ci è dato vivere.

* presidente Assostampa Fvg


mercoledì 13 gennaio 2021

Precariato, posti di lavoro, Inpgi: tre facce della stessa battaglia


di Carlo Muscatello*

La vulgata vuole che, una volta toccato il fondo, non si possa che risalire. Sempre che non avesse invece ragione il compianto Freak Antoni, quello degli Skiantos, quando ammoniva: guardate che si può anche cominciare a dover scavare...
Alternativa solo all’apparenza tragicomica, che ci preoccupa all’inizio di quest’anno nuovo, che giunge dopo un 2020 drammatico per tutti, ma che per giornali e giornalisti ha aggiunto difficoltà a difficoltà.
La situazione era grave prima della pandemia, ora è gravissima. Posti di lavoro sempre in calo, come le copie vendute e la pubblicità. Digitale che ancora non garantisce le entrate dei tempi d’oro della carta. Inpgi che balla sull’orlo del vulcano. Potremmo continuare. Ci limitiamo ad aggiungere che manca - agli editori, alla politica - un’idea di futuro per quello che è un settore strategico di ogni democrazia.
“La sfida per il 2021 - dice Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti di cui l’Assostampa Fvg è articolazione territoriale - deve essere innanzitutto quella del lavoro. Non solo salvaguardare i livelli occupazionali, ma anche avere l'ambizione di creare nuovi posti di lavoro, nel senso di dare dignità a quel lavoro che oggi c'è e non viene riconosciuto”.
Sì, perché il paradosso è che non c’è mai stata tanta informazione come nel tempo dominato dal virus che ci troviamo a vivere. Eppure il comparto è in crisi nerissima, le aziende editoriali boccheggiano, molti giornalisti non hanno trattamenti dignitosi. E anche quelli di loro che possono contare su un contratto regolare se la passano peggio di coloro che facevano lo stesso lavoro (anzi, con carichi di lavoro inferiori) venti o trent’anni fa.
Per questo va innanzitutto portata avanti la lotta al precariato. Per questo dobbiamo ottenere dal legislatore una norma che garantisca realmente un “equo compenso” ai lavoratori autonomi. Senza mai dimenticare che chi scrive centinaia di articoli all’anno per lo stesso giornale (ma pagato molto meno del collega che sta in redazione) non è un lavoratore autonomo, ma deve essere assunto come dipendente a norma del contratto di lavoro.
Lotta al precariato, rilancio occupazionale, messa in sicurezza del nostro istituto di previdenza - non c’è previdenza senza lavoro regolare, scordiamoci pensioni dignitose senza lavoro dignitoso... - sono dunque tre facce della stessa questione e della stessa battaglia. Su cui impegnarci anche nel 2021. 
Nel quale avremo sempre bisogno che tutte le colleghi e i colleghi, professionali e collaboratori, contrattualizzati e non, precari e pensionati, si iscrivano al nostro sindacato unitario, unica difesa della professione. Purtroppo molti iscritti all’Ordine, professionisti e pubblicisti, non sono iscritti al sindacato. L’Assostampa Fvg ha da molti anni le quote d’iscrizione immutate, fra l’altro le più basse d’Italia. E qui c’è anche la possibilità di chiedere l’iscrizione gratuita per i colleghi in difficoltà economica. Aiutateci a tutelare i più deboli, a difendere la professione, il lavoro, il contratto, le pensioni, i nostri enti di categoria, il diritto dei cittadini a essere informati e il dovere dei giornalisti di informare. E buon anno a tutte e a tutti...
*presidente Assostampa Friuli Venezia Giulia