venerdì 21 giugno 2019

TRIESTE, RIMOSSO STRISCIONE REGENI di Riccardo Noury

RIMOSSO A TRIESTE LO STRISCIONE PER GIULIO. DECISIONE SBAGLIATA NEL MOMENTO SBAGLIATO Quella del governatore della regione Friuli Venezia Giulia di rimuovere in modo permanente lo striscione "Verità per Giulio Regeni" è una decisione sbagliata presa nel momento sbagliato e, per di più, nel luogo sbagliato. Proprio mentre alti esponenti egiziani rilanciano la falsa tesi dell'omicidio di criminalità comune che potrebbe riguardare chiunque ovunque nel mondo e dall'interno del paese arrivano preoccupanti notizie sulla repressione in atto ai danni di avvocati e difensori dei diritti umani che collaborano alla ricerca della verità, il governatore Fedriga - ridicolizzando tra l'altro le campagne fatte "con striscioni e braccialetti" - dà una mano a coloro che ritengono che la ricerca della verità sia un fatto temporaneo, legato a contingenze politiche e che dopo un po' vada abbandonata. Era già successo, subito dopo le elezioni amministrative, a Castagneto Po (Torino), Montichiari (Brescia) e Cassina de'Pecchi (Milano). Ma ora tutto questo accade a Trieste, uno dei luoghi in cui lo striscione per Giulio Regeni aveva maggiore significato. Amnesty International Italia ha scritto al governatore della regione Friuli Venezia Giulia invitandolo a ritornare sulla sua decisione e ha rivolto un appello alle altre regioni e agli oltre 250 comuni che hanno aderito alla campagna "Verità per Giulio Regeni" perché continuino a esporre lo striscione. ---- Riccardo Noury Portavoce Amnesty International It

martedì 11 giugno 2019

INTELLETTUALI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI, di Massimo CACCIARI

INTELLETTUALI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI di MASSIMO CACCIARI Non ho vissuto l'età dei totalitarismi, l'età della morte del pensiero critico ma oggi più che mai posso considerare quanto sia pericoloso il sonno della ragione. Nell'età del ritorno dei Malvolio di montaliana memoria un semplice prendere le distanze non può bastare, non è piu possibile una "fuga immobile" anzi può rappresentare una scelta immorale, un disimpegno colpevole.Oggi non è più tempo di tacere, è tempo di prendere una posizione perché ogni esitazione potrebbe mettere a rischio le grandi conquiste culturali del secondo dopoguerra. La cooperazione internazionale, la democrazia, l'integrazione, la tolleranza non possono essere valori negoziabili. Quello che maggiormente preoccupa non è il ristretto e circoscritto disegno politico di Salvini ma la constatazione dei consensi numerosi che colleziona, non è di Di Maio, che mi preoccupo e del suo serbatoio di voti "protestanti" ma la constatazione che la protesta sinistroide abbia consegnato il paese ad una destra becera e livida e che una larga fetta anche di intellettuali non si sia resa ancora conto che si è prostituita alla peggiore delle destre , non a quella progressista e europeista ma alla destra razzista e violenta di Salvini.Ad una destra incapace di cogliere i segni del tempo, incapace di progettare un mondo di uomini in grado di vivere insieme pacificamente nella consapevolezza che ogni vero progresso raggiunge la sua pienezza col contributo di molti e con l 'inclusione di tutti ,seguendo l'insegnamento terenziano alla base della nostra cultura occidentale :"Homo sum humani nihil a me alienum puto". Appartengo al mondo della formazione, sto, pertanto, in trincea a contatto con una generazione vivace, intelligente, elettronica e "veloce" che "vivendo in burrasca" rischia di precipitare nel baratro dell'indifferenza o, nel peggiore delle ipotesi ,dell'intolleranza, dell 'aggressività pericolosa e ignorante. Questi stessi giovani ,invece, meritano di essere salvati, meritano una cultura in grado di coniugare pathos e logos,una cultura che percepisca l 'uomo come fine e non come mezzo, che consideri l '"altro da sè "una risorsa importante giammai una minaccia . Nell'età delle interconnessioni non c 'è niente di più assurdamente anacronistico dei muri e dei silenzi colpevoli. È solo nelle DIVERSITÀ che si può cogliere il vero senso della BELLEZZA e l'essenza di un impegno costruttivo che non è mai discriminante ma sempre inclusivo, totalizzante e interdipendente. Non è neanche questione di destra o di sinistra , di rosso o nero ma il problema è , soprattutto ,di carattere culturale.La vera emergenza è quella di costruire un argine contro ogni forma di populismo, contro la xenofobia, contro i nuovi razzismi in nome di una società civile che riparta dall'UOMO, non prima dall 'uomo Italiano , nè come in passato ,prima dall'uomo della Padania ma dall'UOMO in quanto umanità È necessario che in ogni campo sia politico che economico, culturale e sociale non si perda mai di vista l'uomo , la sua dignità, il suo inestimabile valore e ,al di là di ogni faglia e filo spinato ,lo si consideri il fine ultimo di ogni progetto. INTELLETTUALI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI, c 'è molto da fare, a partire dalla formazione scolastica . Se uniti si costituirà una forza inarrestabile, la forza della cultura, la sola che possa costituire un argine autentico contro la deriva pericolosa del populismo e della miseria ,principalmente di quella della mente.

GIOV 13-6 GIULIETTI A RONCHI (GO) PER FESTIVAL GIORNALISMO

Riparte dal Festival del Giornalismo di Ronchi dei Legionari la campagna per dare voce "a chi rischia di essere oscurato". Lo afferma il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Giuseppe Giulietti, che giovedì 13 giugno alle 17, assieme a Carlo Muscatello presidente Assostampa Fvg e Cristiano Degano presidente Ordine dei Giornalisti Fvg, nell'ambito della quinta edizione del Festival del Giornalismo, organizzato dall'Associazione Culturale Leali delle Notizie, terrà una conferenza stampa in piazzetta Francesco Giuseppe I, per ribadire la necessità del pluralismo dell'informazione e la sopravvivenza di numerose testate, anche alla luce della recente ventilata chiusura di Radio Radicale, motivo di allarme e di seria preoccupazione per i giornalisti italiani e per tutti coloro che hanno a cuore la libertà di informazione. Oltre alla vicenda di Radio Radicale, Giulietti intende sostenere anche la necessità di mantenere le voci delle minoranze territoriali, linguistiche, politiche, religiose, sociali perchè la libertà d’informazione è un presidio essenziale per la democrazia. "Da Leali delle Notizie contro chi vuole tagliare le “Ali alle notizie" è lo slogan che accompagna la conferenza stampa, durante cui si parlerà della recente approvazione in Senato della mozione per Radio Radicale, segnale importante ma non è sufficiente per la sopravvivenza della radio, che dipende invece dall'approvazione di un atto che consenta la proroga e la continuità del servizio. E' fondamentale per la Fnsi "passare dalle emozioni e dalle generiche dichiarazioni di principio agli atti e dare un segnale non soltanto a Radio Radicale, ma a tutte le testate la cui sopravvivenza è messa a rischio dal taglio al fondo per il pluralismo dell'informazione". Saranno Carlo Muscatello e Cristiano Degano a focalizzare l'attenzione sul futuro del quotidiano Primorski Dnevnik, da oltre 70 anni voce della minoranza slovena in Italia. Giovedì 13 giugno, nel corso della seconda giornata di Festival in piazzetta si svolgeranno altri appuntamenti. Alle 18.30 il panel “Giovani nell’informazione: alla ricerca di un proprio ruolo”con gli Studenti liceo “E. Fermi” di Aversa del laboratorio di giornalismo “Cross medial”, Ilenia Menale (giornalista, scrittrice e docente di Economia Aziendale e di giornalismo), Barbara Schiavulli (giornalista, scrittrice, direttrice di Radio Bullets), Domenico Cerrato (responsabile editoriale de Il Chiasmo), Paolo Collini (Rettore Università di Trento), Andrea Fioravanti (giornalista e caporedattore di Europhonica). Introduce e modera: Nicoletta Simoncello (giornalista Messaggero Veneto). Alle 19 nel Giardino Consorzio di Bonifica via Duca d’Aosta, Aperitivo letterario con Tiziana Ciavardini (giornalista e antropologa) e la presentazione del libro “Ti racconto l’Iran” (Armando editore). Conversa con l’autrice: Barbara Schiavulli (direttrice Radio Bullets). Alle 20 in piazzetta Francesco Giuseppe I, alle 20 Libri Leali con Ilenia Menale. Presentazione del libro “Sul corpo delle donne” (Ed.Archivio Storia). Conversano con l’autrice: Anna Vitaliani (giornalista Rai3) e Omar Costantini (direttore Vr1). Infine alle 21 ancora in Piazzetta la giornata si concluderà con il panel “La disinformazione è servita: fake news, alimentazione, diete e cibo” con la partecipazione di Bruno Mastroianni (filosofo ed esperto di comunicazione), David Puente(giornalista Open), Gianluca Liva (giornalista scientifico freelance), Antonella Calabretti (professore in legislazione farmaceutica - Università di Trieste), Andrea Ghiselli (dirigente ricerca Crea Centro ricerca alimenti e nutrizione). Introduce e modera: Stefano Bizzi (giornalista Il Piccolo).

martedì 4 giugno 2019

ASSOSTAMPA FVG, CONFERMATI MUSCATELLO E MARTEGANI

Carlo Muscatello e Alessandro Martegani sono stati confermati rispettivamente presidente e segretario dell'Assostampa Fvg per il prossimo mandato. Lo ha deciso nella sua prima riunione il nuovo consiglio direttivo dell'articolazione regionale della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani, che ha confermato anche le vicepresidenti Poljanka Dolhar, vicaria, ed Erica Culiat. Confermato anche il tesoriere Nicola Filipovic Grcic. Il segretario Martegani ha poi nominato vicesegretari Maurizio Bekar (lavoro autonomo, agenzie e uffici stampa), Antonio Caiazza (emittenza radio e tv) e Pietro Rauber (quotidiani, periodici, web). Completano il consiglio direttivo i consiglieri professionali Fabiana Martini, Renato D’Argenio, Andrea Bulgarelli, Francesco Cardella, e collaboratori Marco Bisiach e Marina Tuni; e i fiduciari di Trieste Ciro Esposito (con il vice Andrea Di Matteo), di Udine Oscar D'Agostino (con il vice Lorenzo Mansutti), di Gorizia Marco Ceci (con il vice Matteo Femia) e di Pordenone Alessandra Betto (con la vice Clelia Delponte). Nelle recenti elezioni per il rinnovo degli organi dell’Assostampa Fvg sono stati inoltre eletti nel Collegio dei Probiviri Rosanna Ferfoglia, Ugo Salvini, Roberto Cannalire, Corrado Barbacini, Matteo Contessa, Claudia Cernigoi, Ingrid Stratti, Milos Malinic, Arrigo Ricci; e nel Collegio dei Revisori dei conti Pietro Trebiciani, Sandro Sguazzin e Claudio Bisiani.