Sono rappresentate molte generazioni, molti generi musicali e molte tematiche nelle dieci canzoni che Amnesty International Italia e Voci per la Libertà hanno scelto come candidate quest’anno al Premio Amnesty International Italia nella sezione Big, lo storico riconoscimento che va a brani sui diritti umani pubblicati da nomi affermati della musica italiana nell'anno precedente.
Sono in lizza in questa edizione (in ordine alfabetico per artista):
Eugenio Bennato con “W chi non conta niente” (Bennato);
Samuele Bersani con “Le Abbagnale” (Bersani);
Coma_Cose feat. Stabber con “La rabbia” (Mesiano / Zanardelli / Tartaglini);
Fulminacci con “Un fatto tuo personale” (Uttinacci / Dezi / Mungai / Uttinacci);
J-Ax feat. Paola Turci con “Siamesi” (Aleotti / Anania / Del Pace / Turci / Bonomo / Chiaravalli / Garifo);
Levante con “Tikibombom” (Lagona);
Francesca Michielin e Måneskin con “Stato di natura” (Michielin / Levy / Michielin );
Negramaro “Dalle mie parti” (Sangiorgi);
Chadia Rodriguez feat. Federica Carta con “Bella così” (Crdarnakh / Ettorre / Gianclaudio / Fracchiolla / Dagani);
Yo Yo Mundi con “Il silenzio che si sente” (Archetti Maestri).
Il vincitore sarà premiato durante la prossima edizione, la ventiquattresima, di “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, in programma dal 23 al 25 luglio a Rosolina Mare(Rovigo).
Una seconda iniziativa in ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin si è celebrata, sempre oggi, 18 marzo, a Trieste, nel giardino vicino al mare intitolato all'operatore. Il presidente dell'Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia, Carlo Muscatello, il presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti, Cristiano Degano, la presidente della Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin, Daniela Luchetta, e la rappresentante del circolo regionale di Articolo21, Fabiana Martini, hanno depositato sulla stele che ricorda Miran Hrovatin un fiore, simbolo della caparbietà con cui il mondo del giornalismo, le associazioni e la città chiedono e continueranno a chiedere verità e giustizia.