...sogni e bisogni fra musica e spettacolo, cultura e politica, varie ed eventuali... (blog-archivio di articoli pubblicati + altre cose) (già su splinder da maggio 2003 a gennaio 2012, oltre 11mila visualizzazioni) (altre 86mila visualizzazioni a oggi su blogspot...) (twitter@carlomuscatello)
domenica 18 marzo 2012
ORME, FESTA x 40 ANNI DEL BANCO sabato a pordenone
Il Banco (già del Mutuo Soccorso) compie quarantanni, festeggia con un tour - che sabato 24 fa tappa al Deposito Giordani di Pordenone - e chi chiama per condividere palcoscenico e celebrazione? Ma ovviamente le Orme, gruppo assieme al quale ha scritto la storia del pop italiano.
«Come tutte le cose belle - spiega il batterista Michi Dei Rossi, unico superstite della formazione originale, dopo laddio indolore del tastierista Toni Pagliuca e quello con strascichi giudiziari del bassista Aldo Tagliapietra - anche questa è nata per caso. E sta funzionando. Sul palco, durante i concerti, sembra quasi che il tempo si sia fermato. Fra noi e loro cè un ottimo dialogo umano e professionale».
Altri ricordi. «Quando il Banco debuttò, noi eravamo in scena già da qualche anno, era uscito lalbum Collage, facevamo le nostre tournèe. Ricordo che andai a vedere una loro anteprima dal vivo, vicino Milano, e rimasi entusiasta per loriginalità della loro proposta musicale dellepoca. Il loro uso delle tastiere, le costruzioni dei brani, i testi».
Eppure, per collaborare hanno aspettato quarantanni. «Già, non era mai capitata loccasione. Rapporti di buona colleganza, mai sentimenti di invidie o gelosie reciproche. Fino a che è arrivata questoccasione. Forse era destino così».
Che storia, quella delle Orme. Veneto, fine degli anni Sessanta, il beat comincia a lasciare il campo al nascente pop. Inizialmente avevano scelto di chiamarsi Le Ombre, in omaggio agli inglesi Shadows, ma poi cambiarono idea per evitare ironie e doppi sensi (ombra in veneto è il bicchiere di vino...).
Al Disco per lestate del 68 cantano Senti lestate che torna. Ed è un successo. Ma il botto arriva nel 71 con lalbum Collage. «Sì, quel disco ci ha cambiato la vita - ammette Dei Rossi -. Siamo passati dai garage dove facevamo le prove ai palasport, ai teatri, ai grandi raduni allaperto. Nellestate 70 partimmo con il furgone per lIsola di Wight, dove assistemmo allultima grande esibizione dal vivo di Jimi Hendrix. Cerano anche Emerson Lake & Palmer, di cui eravamo dei fan».
Ancora Dei Rossi: «Eravamo partiti con il vecchio beat nelle orecchie, tornammo ebbri di suoni, sensazioni, idee nuove. Eravamo pronti per gli anni Settanta e per il pop italiano. Il pubblico fu subito dalla nostra parte. Cominciava un decennio speciale, cera un fermento che oggi non cè più, noi che stavamo sul palco avevamo la stessa età del nostro pubblico, assieme eravamo protagonisti di una rivoluzione musicale e al tempo stesso culturale».
Tanti anni dopo, la storia finisce in tribunale. Tre anni fa, Tagliapietra esce dal gruppo. Dei Rossi continua con il tastierista Michele Bon, entrato nel 90, e con gli altri nuovi compagni. «Tagliapietra ha chiesto al giudice di vietarci luso del nome Le Orme, registrato al cinquanta per cento fra noi due. Richiesta respinta. Ma la causa è ancora in corso».
Meglio non pensarci. E dedicarsi a questo tour con il Banco, che forse avrà anche un seguito discografico. «Nella prima parte del concerto - conclude Dei Rossi - siamo in scena da soli: presentiamo le canzoni del nostro nuovo album, La via della seta, uscito un anno fa e accolto con interesse anche allestero. Poi tocca al Banco. E alla fine facciamo i bis assieme: due canzoni nostre, di solito Gioco di bimba e Sguardo verso il cielo; e due loro, quasi sempre Fino alla mia porta e Non mi rompete. È una grande festa, davvero...».
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento