giovedì 28 luglio 2016

MIKA STASERA A TRIESTE

“Grace Kelly” e “Stardust”, “Relax” e “Good Guys”, “Rain” e “Underwater”. E poi “Love Today”, “Staring At The Sun”, “Lollipop”. E ancora “Boum Boum Boum”, “We Are Golden”, “Happy Ending”...
Mika arriva stasera a Trieste, per un concerto in piazza Unità, e l’occasione è di quelle da non perdere per conoscere dal vivo, in quello che è a tutti gli effetti il suo “mestiere principale”, un artista versatile e poliedrico che in Italia il grande pubblico ha conosciuto e apprezzato soprattutto come giurato e caposquadra nelle ultime edizioni di “X Factor”. Dove però non tornerà nella prossima stagione.
Nei giorni scorsi l’artista anglolibanese è stato ospite al “Giffoni Film Festival”, dove si è raccontato e ha parlato dei suoi progetti per il futuro. Innanzitutto un film («Mi avevano già offerto di recitare in tre altri film, ma avevo sempre detto di no. Qualche mese fa però sono andato a un casting, ho fatto un provino e ai produttori è piaciuto...»), poi un’autobiografia alla quale sta lavorando («Avevo quasi finito, ma ho trovato altri spunti. È la prima volta che mi racconto in un libro, voglio che sia bello...»), ma soprattutto il nuovo show televisivo per Raidue con cui debutterà a novembre.
«La musica - ha detto Mika, nato a Beirut nel 1983 e naturalizzato britannico - è stata per me un modo per andare avanti. Ho messo sempre tutto della mia vita nelle canzoni, è stato un modo per superare momenti difficili e dolorosi. Anche se ci sono dei pubblici davanti ai quali non è sempre facile parlare di sessualità, traumi, della storia della mia famiglia. Spesso mi trovo a cantare in certi Paesi dove i temi che tratto sono vietati, ma per me la musica è una terapia e una bandiera....
Al proposito, un aneddoto che si riferisce a “Over my shoulder”, una canzone scritta a diciassette anni «quando ero in una scuola per alcuni aspetti molto bella, perché c'era molta musica, facevamo teatro e opera, da Benjamin Britten a Verdi, ma orribile per altri, a causa di alcuni ragazzi. Covavo in me una rabbia pericolosa, avrei potuto fare qualcosa di tremendo, del male a me stesso o agli altri. Ho trasformato quell'energia distruttiva in qualcosa di più bello, attraverso la musica. E ho capito che quella era la strada».
Il concerto a Trieste arriva dopo un lungo tour durato un anno e mezzo che ha toccato anche l’Asia e l’America e si è concluso a Parigi. A settembre comincia a lavorare al nuovo album. A novembre, come si diceva, lo vedremo su Raidue. In un autentico “one man show”.

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