di Carlo Muscatello*
Non era mai successo, in tanti anni e decenni, che il lavoro del giornalista e più in generale dell’operatore dell’informazione diventasse oggetto di aggressioni, minacce e insulti generalizzati. Eppure la professione ha passato e superato momenti difficili e drammatici, pensiamo soltanto alla stagione del terrorismo, durante la quale sono stati colpiti anche molti colleghi, alcuni dei quali hanno pagato il loro impegno professionale anche con il sacrificio della vita.
Ma dovevamo aspettare questa triste stagione della follia antiscientifica dei no vax e dei no green pass, per assistere alle aggressioni nei confronti di chi sta solo facendo il proprio lavoro e ascoltare nei cortei - prima a Trieste, poi purtroppo ovunque - l’irricevibile slogan “giornalisti terroristi “.
Ebbene, noi siamo convinti che chi grida queste parole dovrebbe innanzitutto vergognarsi. Primo: perché non conosce la storia del nostro Paese, che il terrorismo - come si diceva - lo ha conosciuto, affrontato e sconfitto anche con il lavoro e il sacrificio dei giornalisti che in quella tragica stagione sono stati colpiti. Secondo: perché non conosce nemmeno la nostra Costituzione, che nell’articolo 21 riconosce l’importanza dell’informazione in una democrazia che voglia effettivamente essere tale.
Andate a studiare, verrebbe dunque da dire a questa minoranza molto aggressiva e rumorosa che - oltre a ostacolare l’uscita dall’incubo pandemia - ha messo anche i giornalisti e gli operatori dell’informazione nel mirino, in un clima generale di odio e intolleranza.
Come Assostampa Fvg, assieme al nostro Ordine regionale, saremo sempre al fianco dei colleghi aggrediti, minacciati e insultati. Per questo abbiamo deciso di fare richiesta di costituzione di parte civile a fianco dei giornalisti che hanno presentato o presenteranno denuncia dopo le violenze e le minacce subite durante le manifestazioni no green pass. Abbiamo fatto inoltre segnalazione alla Polizia postale delle continue minacce ricevute sui social network da giornalisti e media che seguono le manifestazioni di protesta. E abbiamo anche fatto segnalazione a Facebook delle minacce e violenze verbali che attraverso la piattaforma vengono veicolate, non rispettando quanto indicato nella policy di utilizzo della piattaforma per non alimentare l’odio e la violenza.
Speriamo possa servire per uscire da una situazione che non avremmo mai pensato di dover affrontare. Una situazione nella quale fare il proprio lavoro, per giornalisti e operatori dell’informazione, è diventato pericoloso.
*presidente Assostampa Fvg
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