martedì 2 settembre 2003

TRIESTE RICORDA LUCIO BATTISTI

Cinque anni fa moriva Lucio Battisti. E fra le città che ricordano con affetto l’artista - che nel marzo scorso avrebbe compiuto sessant’anni - c’è ancora una volta Trieste, che sta allestendo la quinta edizione di «Dedicato a Lucio Battisti».
Per la seconda volta in piazza Unità (dopo le prime tre edizioni svoltesi a Muggia, in piazza Marconi), la manifestazione proporrà lunedì 8 settembre la serata «Trieste canta Battisti» (con All-Jazz-Era, Elisa Colummi, Forever, Maria Vittoria Pradal, Naima, Quark, Special Plate...) e martedì 9 - giorno dell’anniversario del lutto - il concerto dei Dik Dik. Inizio alle 21, ingresso libero. Appendice: una sezione «battistiana» del Mercatino del disco che si terrà domenica 14 settembre alla Stazione Marittima.
Ma sono tante le iniziative per ricordare il geniale cantante e autore scomparso. Il 6 e 7 settembre, a Molteno, il paese in Brianza dove viveva Battisti, si terrà la terza edizione del concorso «Un’avventura - Premio per la canzone d’autore». Ed è in uscita il disco «Sinceramente non tuo - Le canzoni di Lucio Battisti e Pasquale Panella», dedicato al meglio della seconda produzione dell’artista, quella senza Mogol, per intenderci. Dal disco verrà tratto anche uno spettacolo teatrale.
È anche appena arrivato in libreria «Battisti. Così è nato un sogno», in cui Roby Matano (leader dei Campioni, primissimo gruppo di Battisti) racconta i primi passi del grande Lucio nel mondo della musica italiana del ’63 e dintorni. Mentre i fan vecchi e nuovi vivono nella speranza che prima o poi sbuchi fuori il fantomatico album di inediti, o che Vasco Rossi realizzi finalmente il suo vecchio progetto di cover battistiane, o che sia almeno vera la voce secondo cui il figlio di Battisti, Luca, avrebbe consegnato alla Bmg un provino con sue canzoni in inglese nelle quali non è difficile rintracciare l’imprinting paterno.
Ma sono soltanto voci. Di vero, per ora, c’è che - perdurando il silenzio con i media della vedova e del figlio - ha deciso di parlare e dire la sua Alfiero Battisti, novant’anni, padre di Lucio. Intervistato da «TV Sorrisi e Canzoni» nel numero oggi in edicola, l’anziano genitore ha detto: «Certo, mi fa piacere che Lucio venga ricordato, però gli anniversari mi rinnovano il dolore. Tre mesi fa è morta anche l'altra mia figlia, Albarita, e ho il cuore spezzato».
«Mio nipote Luca - spiega Alfiero Battisti, che vive ancora a Poggio Bustone, in provincia di Rieti, dove Lucio era nato nel ’43 - dopo la morte di suo padre non l'ho sentito più. So che studiava a Londra, poi non ho saputo più niente. Se non vuole sentirmi, avrà qualche motivo. Se voglio dirgli qualcosa? È inutile: non mi risponderebbe, lui e sua madre non si sono mai fatti sentire...».
Dall’intervista si apprende un particolare inedito sugli ultimi anni di Battisti: aveva ripreso a studiare e si stava laureando. «Stava per discutere la tesi in Matematica - ricorda il padre - ma purtroppo non ha fatto in tempo...». Ancora il genitore: «Lucio mi manca? Tutti i figli mancano, non solo il mio perchè era Lucio Battisti. Della malattia di Albarita, Lucio a me non ha mai detto niente. Certo nessuno pensava che andasse a finire così, ma forse è una questione genetica. Mio fratello è morto a 54 anni della stessa malattia, una rara forma di tumore, e anche Albarita e mia moglie».
Un altro particolare inedito: «Non è vero - rivela il padre - che Lucio aveva chiuso definitivamente con gli spettacoli. Ne faceva uno che non ha mai saputo nessuno: una volta al mese, cantava per i bambini down di un istituto di Milano».

Nessun commento:

Posta un commento