mercoledì 27 maggio 2009

EROS RAMAZZOTTI A LUBIANA E ZAGABRIA


Il 20 ottobre all’Arena di Belgrado, il 24 ottobre all’Arena di Zagabria, il 19 novembre all’Hala Tivoli di Lubiana. Ben tre date in altrettante capitali dell’ex Jugoslavia nel primo mese del prossimo tour mondiale di Eros Ramazzotti, il cui nuovo album ”Ali e radici” (Rca/Sony Music) non ha fatto in tempo ad arrivare nei negozi che è già schizzato ai vertici delle classifiche di vendita (210 mila copie prenotate prima ancora dell'uscita), non soltanto italiane.

Il disco - che giunge a quattro anni di distanza dal precedente ”Calma apparente” - cela una vena di malinconia ed è a tratti amaro. ”Parla con me”, il singolo apripista che ha anticipato la pubblicazione dell’album, è un vero e proprio atto d’accusa contro l’incomunicabilità che oggi regna nei rapporti interpersonali, a volte proprio per colpa delle nuove tecnologie.

L’uso eccessivo di telefonini, computer e altri ritrovati della tecnica - denuncia il quarantacinquenne cantante romano - allontana le persone con l’illusione di avvicinarle, di tenerle sempre in contatto.

«L'idea - spiega Eros, che in copertina e nel libretto allegato di 62 pagine è fotografato dal grande Bruce Weber - è che computer e telefonino vanno usati e che non dobbiamo farci usare da questi oggetti. Dobbiamo fare in modo che la tecnologia avvicini le persone e non che le allontani».

Ancora Ramazzotti: «Un tempo avevamo ideali da raggiungere e sogni da realizzare, ora no. Ora è faticoso persino individuarli. Stiamo diventando più aridi, si consuma tutto molto più in fretta, tutto diventa gossip. Vivo questa vita e come artista devo raccontare quello che vedo. Vorrei riaprire un dialogo con la generazione più giovane che sembra aver smarrito l'orientamento e si sente sempre più a disagio in una realtà che appare senza futuro».

La ”terra promessa” (cantata a Sanremo nell’84: trampolino di lancio per un successo mondiale da cinquanta milioni di dischi venduti in un quarto di secolo) sembra dunque smarrita assieme all’idealizzazione dell’amore come rifugio e soluzione di tutti i problemi. Nei testi la speranza cede spesso il posto al disincanto. E c’è invece spazio per temi sociali come l’emergenza ecologica, la violenza contro le donne e i bambini, l’indifferenza sociale. Ma anche lo smarrimento degli ideali, il richiamo alle responsabilità collettive. Fra gli undici brani (più la bonus track ”Linda e il mare”, disponibile solo su iTunes): ”Il cammino”, ”Bucaneve”, ”L’orizzonte”, ”Come gioielli”, ”Nessuno escluso”, ”Affetti personali”, ”Non possiamo chiudere gli occhi”...

Spiega Ramazzotti: «Non possiamo più restare indifferenti davanti ai diversi aspetti di una violenza dilagante. La situazione è grave e la soluzione molto complicata, ma non possiamo chiudere gli occhi. Non è mai troppo tardi per reagire».

Fin qui il disco, undicesimo di inediti e quindicesimo complessivo - compresi live e raccolte - in venticinque anni di carriera. Dopo l’estate parte il tour mondiale: debutto il 17 ottobre a Rimini, subito dopo Belgrado, Budapest, Zagabria, Rotterdam, Bruxelles... Dopo aver girato mezza Europa, la tournèe rientra in Italia il 21 novembre per quattro concerto al Palalottomatica di Roma. Poi Pesaro, Milano (1, 2, 4 e 5 dicembre al Mediolanum Forum), Bologna, Zurigo, Torino, Firenze, Brescia e il 19 dicembre alla Fiera di Padova, per ora unica tappa triveneta assieme a quella del 23 febbraio a Bolzano (ma i fan del Friuli Venezia Giulia hanno Lubiana a due passi...).

Marzo e aprile di nuovo nel segno delle grandi città europee: da Marsiglia a Berlino, da Francoforte ad Amburgo, da Monaco di Baviera a Parigi, da San Pietroburgo a Mosca... E poi il tour 2010 di Eros Ramazzotti, star italiana di fama planetaria, prosegue fuori dal continente europeo.

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