domenica 3 maggio 2015

LINO STRAULINO, many sides

«Ho dedicato alla lingua friulana trent’anni, ora sentivo il bisogno di “attaccare” l’inglese che mi ha sempre affascinato dal punto di vista musicale. Considero “Straw Lee No” una specie di fratellastro giramondo che culturalmente non appartiene a nessuna nazione, anche se nella sua musica si sente l’influenza del blues e della musica afroamericana in genere». Lino Straulino presenta così il nuovo album “Many sides”, firmato ironicamente “Straw Lee No”, che sarebbe poi il modo in cui gli inglesi scriverebbero il suo cognome. Classe 1961, carnico di Sutrio, udinese di adozione, il cantautore è un ricercatore e interprete della tradizione musicale friulana. Suona nei teatri e nelle osterie, dopo una carriera trentennale sempre in bilico fra folk, rock e blues, è considerato uno dei maggiori esponenti della Nuova musica friulana. Ma ora canta in inglese. «Sono canzoni - spiega - che ho scritto in un momento difficile della mia vita, persone care se ne stavano andando per sempre e avevo bisogno di rigenerarmi spiritualmente per mantenermi vivo. Pertanto ho scritto queste canzoni "terapeutiche", semplici e buone, in grado di farti rifiatare prima di riprendere il cammino». Ancora Straulino: «Fin dagli inizi della mia carriera ho guardato con ammirazione alla scrittura dei grandi artisti internazionali e per anni mi sono sentito molti gradini al di sotto del loro livello. Li ho ascoltati e riascoltati mille volte, ho studiato la storia che sta dietro al loro modo di scrivere e credo alla fine di averne carpito alcuni segreti. Si tratta sempre comunque di musica popolare, che sia suonata con un ukulele o con un campionatore, e come tale va considerata». «Ho applicato - prosegue l’artista - tecniche compositive tipiche di folk, rock e blues di stampo anglosassone o americano. Dobbiamo riconoscere il valore musicale dell’inglese, se pensiamo a quanto è stato cantato e suonato negli ultimi 60 anni. Io ho voluto giocare con l’inglese, tirando fuori un repertorio “classico” ma composto da me. Magari ispirandomi agli amori musicali della mia adolescenza: da Bob Dylan a Nick Drake, passando per Curtis Mayfield e Bill Withers...». “It’s been a long way” è il singolo estratto dall’album. Per il quale è prevista una promozione a carattere nazionale.

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