sabato 3 febbraio 2018

MA SANREMO INTERESSA POCO / su Fegiz Files

Mario Luzzatto Fegiz lancia il sasso nello stagno e sul suo forum del Corriere si chiede: "Tolgo le pagelle? Mi sembra interessino poco...". Forse ha ragione. Del Festival di Sanremo, anno dopo anno, interessa sempre meno a chi segue la musica. Da tempo ripetiamo che si tratta ormai di un megashow televisivo, nel quale le canzoni sono solo un pretesto. Uno spunto attorno al quale la Rai organizza la solita maratona festivaliera, imbottita di ospiti, sciocchezze e pubblicità, buona solo per raddrizzare i conti della rete ammiraglia. Sì, perché da qualche anno con Sanremo, oltre al Comune, ci guadagna anche il servizio pubblico: sette milioni lo scorso anno, cinque quello precedente. È dal 2013 che il bilancio economico del festivalone è positivo. La buona volontà ecumenica di Claudio Baglioni, che pare essersi impegnato a organizzare un'edizione più attenta alla musica e agli artisti di oggi, probabilmente non basterà. Come non è bastato lo scorso anno l'elemento sorpresa della vittoria di Gabbani, che aveva sovvertito i pronostici, lasciandosi alle spalle le belle canzoni della favorita Fiorella Mannoia e dell'outsider Ermal Meta. Quest'anno, se il solito mix fra televoto, giuria demoscopica e giuria di qualità (o l'hanno cambiato e non ce ne siamo nemmeno accorti...?) funziona a dovere, dovrebbe vincere Ron con una bella canzone inedita di Lucio Dalla. Ma interessa a qualcuno? Carlo Muscatello

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