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venerdì 3 gennaio 2014
50 ANNI DI BEATLEMANIA, da quel primo tour negli Usa
La Beatlemania, quella vera, travolgente, planetaria, senza se e senza ma, è cominciata giusto cinquant’anni fa. Febbraio 1964. Dopo un anno di straordinari successi in patria e in Europa, dopo la conquista delle classifiche di vendita anche oltreoceano, per i nostri eroi arriva finalmente il tempo della prima trasferta negli Stati Uniti.
I Beatles atterrano all’aeroporto di New York, accolti da diecimila fan (soprattutto ragazze) urlanti. Scene di delirio collettivo, puntualmente registrate da fotografi e tv. Che si ripetono, con urla, pianti e autentiche crisi isteriche, nella settimana di spettacoli alla Carnegie Hall di New York e al Washington Coliseum di Washington, prima della trasferta a Miami.
I concerti newyorkesi sono l’occasione anche per la partecipazione a una puntata del leggendario Ed Sullivan Show. Durante la quale - scrivono i giornali americani dell’epoca - il numero dei crimini, soprattutto minorili, registrati all’ombra della Grande mela praticamente si azzera. «Persino i criminali - commenta per l’occasione George Harrison - si sono presi dieci minuti di pausa in occasione dello show dei Beatles...».
Una curiosità. La loro prima tournée americana, almeno per quanto riguarda la parte relativa alla capitale Washington, viene documentata da una serie di quarantasei fotografie rimaste a lungo inedite, scattate da un fotografo dilettante, Mike Mitchell, e battute all’asta da Christie’s, a New York, nel luglio 2011 per una cifra folle.
Altra curiosità. “1964 - Allarme a N.Y. arrivano i Beatles” (titolo originale “I wanna hold your hand”) è un film diretto nel 1978 da Robert Zemeckis, che documenta proprio quel primo tour, mischiando realtà e fantasia.
Comunque, fra concerti e partecipazioni tv, la popolarità dei “Fab Four” non conosce più limiti, anche oltreoceano. Tornati a casa, dopo tre mesi in studio di registrazione partono per un altro tour mondiale che dal giugno ’64 li vede suonare nel Nord Europa, a Hong Kong, in Australia (con il leggendario concerto ad Adelaide dinanzi a 300mila persone: la loro esibizione più affollata di sempre) e Nuova Zelanda. Ad agosto, per un mese, nuovo tour negli Stati Uniti: venticinque concerti nelle principali città del continente a stelle e strisce, ormai diventato la seconda patria dei quattro.
Mezzo secolo dopo i fatti narrati, e a quarantaquattro anni di distanza dallo scioglimento del gruppo, nonostante l’assassinio di John Lennon (proprio a New York, 8 dicembre ’80) e la morte per cancro di George Harrison (Los Angeles, 29 novembre 2001), i Beatles sono ancora e sempre leggenda. Una vera e propria icona della musica e della cultura del Novecento, con cui devono fare i conti tutti, anche i ragazzi nati nel nuovo millennio.
Fra l’altro, da un paio di settimane è uscito un album con cinquantanove registrazioni inedite dei Beatles. Un’iniziativa adottata per evitare di perdere il copyright, i diritti d’autore, sui brani del 1963, in base alla legge europea. Fra il materiale mai sentito ci sono registrazioni alla Bbc e versioni di “She loves you” e “A taste of honey” diverse dagli originali. Il nuovo “Beatles Bootleg Recordings 1963” è stato pubblicato su iTunes dalla Apple Records, la storica etichetta discografica del gruppo inglese.
Dopo l’entrata in vigore della nuova legge sul copyright in Europa queste iniziative “tecniche”, a malapena annunciate dalle case discografiche, sono in realtà sempre più frequenti. L’Unione Europea ha esteso i termini del diritto d’autore da cinquanta a settant’anni. Ma c’è un problema: non è possibile beneficiare dell’estensione se le opere non sono state pubblicate prima della scadenza dei 50 anni. Quindi tutto il materiale inedito è a rischio. I brani dei Beatles che sono stati appena pubblicati sono infatti stati registrati nel 1963.
Le novità - che novità sono solo in parte - però non finiscono qui. È infatti da poco uscito il secondo volume tratto dal patrimonio di registrazioni radiofoniche dei “Fab Four” che la Bbc custodisce. Dal titolo “On Air - Live at the Bbc Volume 2”, il disco contiene fra l’altro una cover del brano di Chuck Berry “I’m talking about you” e del classico “Beautiful dreamer”. Fra i 63 brani compresi nell’album ci sono ben 37 performance mai sentite prima d’ora. «C’è molta energia e molto spirito, siamo cresciuti nei programmi della Bbc», ha detto Paul McCartney, ricordando il suono dei primi Beatles.
Beatles forever, insomma. Grazie alla tanta e ottima musica lasciata dai quattro. Anche se c’è qualcuno che non si rassegna a dover vivere di ricordi. Un dentista canadese che due anni fa sborsò 19.500 sterline (oltre 23mila euro) per un molare ingiallito e cariato di John Lennon vuole clonare il cantante estraendone il dna dal dente. Michael Zuk, il dentista in questione, aveva acquistato il dente da un’anziana donna che negli anni Sessanta era stata cameriera dell’artista nella sua casa nel Surrey. Gliel’aveva regalato lo stesso John, sapendo che la figlia di lei era una sua fan...
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