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venerdì 18 dicembre 2015
ADELE DA RECORD
Con i precedenti album “19” e “21” ha venduto oltre trenta milioni di copie. Con “25” (l’età che aveva quando due anni fa ha cominciato a lavorarci), Adele rischia di migliorare i precedenti record. Nella prima settimana ha venduto tre milioni e mezzo di copie soltanto negli Stati Uniti. E c’è da scommettere che entro Natale supererà quota dieci milioni a livello planetario.
La scelta di non aver concesso l’ascolto in streaming a Spotify e alle altre piattaforme digitali (della serie: se volete ascoltare le nuove canzoni vi comprate il disco, e stop...) spiega solo in piccola parte l’exploit. La ragione vera va ricercata nelle doti musicali e interpretative di questa ventisettenne di Tottenham che si definisce «solo una signora che canta», come ha detto un paio di settimane nel salotto televisivo di Fabio Fazio.
Il nuovo album, anticipato dal singolo “Hello”, è un buon prodotto di pop d’altri tempi eppure contemporaneo, a suo modo classico, persino con una spruzzata retrò, confezionato in maniera elegante e lussuosa. Anche nelle nuove canzoni, semplici ma efficaci, scritte bene e interpretate meglio, la parte del leone la fa sempre la voce, quella voce calda e al tempo stesso possente che è dall’esordio il marchio di fabbrica della ragazza. I tanti milioni di copie vendute, i diversi Grammy e l’Oscar non l’hanno cambiata, semmai le hanno donato nuova consapevolezza delle proprie doti.
Oltre alla citata “Hello” (con quell’inizio, “Hello, it’s me...”, che in poche settimane è già diventato un classico), i nuovi brani si intitolano “Send my love (To your new lover)”, “I miss you” (con un incedere in crescendo che ricorda da vicino “Rolling in the deep”), “When we were young” (ballata strappalacrime solo piano e voce e poco altro), “Remedy” (anche qui solo piano e voce, con espliciti richiami a “Someone like you”), “Water under the bridge”.
E ancora “River Lea” (con le sue tentazioni gospel è uno dei brani più riusciti dell’album), “Love in the dark”, “Million years ago” («...I miss the air, I miss my friends, i miss my mother, I miss it when my life was a party to be thrown, but that was a million years ago...»), “All I ask”, “Sweetest devotion”.
I biglietti per la doppia data all’Arena di Verona, il 28 e 29 maggio, sono andati esauriti in appena tre ore. Pare che i bagarini stiano già tentando di rivenderli a quattromila euro cadauno. Follia? Certo. Ma anche questo è un segnale del livello cui è giunta la giovane signora. Una superstar che nel 2015 riesce ancora a muovere numeri che la discografia internazionale non conosce più da decenni.
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