Due date italiane per “The Who Tour 2016”, il 17 settembre a Bologna e il 19 a Milano. Ma per i nostalgici rockettari del Nordest che non hanno paura delle trasferte, gustosa anteprima già fissata per mercoledì 14 settembre alle 19.30, a Vienna, allo Stadthalle. Da segnalare che con questi tre concerti si chiude la prima parte europea del tour, che sarà seguita da una serie di concerti americani (a partire dal 6 ottobre a Santa Barbara, California), prima di tornare nella vecchia Europa, dal 30 marzo, appuntamento alla Royal Albert Hall, a Londra.
Occasione insomma da non perdere per gli appassionati di ieri e di oggi. In scena uno dei gruppi che hanno letteralmente scritto la storia del rock, il cui antico vessillo è attualmente portato avanti dal cantante Roger Daltrey e dal chitarrista Pete Townshend, componenti originari e superstiti della band, dopo la scomparsa di Keith Moon nel 1978 e di John Entwistle nel 2002.
È passato più di mezzo secolo dal primo, vero successo degli Who, quella “My generation” (dall’album omonimo) che divenne nel lontano ’65 il primo inno generazionale del popolo internazionale del rock. La cui forza rimane intatta, come dimostra anche il fatto che nel 2004 la rivista Rolling Stone l’ha inserito all’undicesimo posto tra le 500 migliori canzoni di sempre.
All’interno di una carriera immensa, non si possono non ricordare le due opere rock “Tommy” (1969) e “Quadrophenia” (1973), figlie soprattutto del genio visionario e iconoclasta di Townshend. Proprio di “Quadrophenia”, nel cui film del ’79 si fece notare un giovanissimo Sting, è stato annunciato per il 2017 un seguito, basato sul libro di Peter Meadow “To be someone”. Ma i due Who superstiti hanno bollato il progetto come una mera operazione commerciale.
Nessun commento:
Posta un commento