I Beatles sono musica classica del Novecento. Ormai lo hanno capito in tanti. E fra i tanti ci sono anche le pianiste Mariarosa Pozzi e Rossella Candotto, rispettivamente triestina e friulana, che escono in questi giorni con un cd registrato dal vivo a Lubiana nel dicembre scorso e intitolato «John & Paul - 12 Beatles Songs per due pianoforti» (etichetta Sinfonica, arrangiamenti di Giorgio Tortora).
«Amiamo i Beatles da sempre - spiegano le due concertiste - e avevamo notato che il loro repertorio, riletto e riproposto da tanti e in tante forme, non aveva mai conosciuto la versione per due pianoforti da soli. O perlomeno se c’è stata, noi non ne siamo mai state a conoscenza...».
È nato dunque questo progetto, che ha avuto un primo sbocco dal vivo in occasione del «Jast Kino Time», svoltosi nel dicembre 2004 al Kulturni Dom Atelier della vicina capitale slovena. «Abbiamo deciso di proporre al pubblico la registrazione di quello spettacolo - aggiunge Mariarosa Pozzi - proprio per la particolare atmosfera che si era creata in sala e che spesso è difficile riprodurre in sala d’incisione...».
E forse proprio una certa «artigianalità» della registrazione è l’unica, piccola pecca di questo lavoro, per il resto gradevole e godibilissimo. Il disco - dodici classici in tutto - parte con «The long and winding road», prosegue con «The fool on the hill» e poi ancora con «Strawberry fields forever» e «Let it be». Un arrangiamento molto azzeccato è quello di «Penny Lane», mentre della lennoniana «Imagine» viene regalata una versione molto originale. Conclusione all’altezza delle aspettative, con «Here comes the sun» (uno dei pochi classici beatlesiani firmati da George Harrison) e «With a little help from my friends» (di cui molti ricordano ancora la leggendaria versione di Joe Cocker a Woodstock...). Bella anche l’immagine di copertina, firmata Carla Vlah.
Da segnalare che il 4 agosto, al Palacongressi di Grado, le due pianiste propongono lo stesso repertorio con un organico più ampio: ci saranno anche il Venice Cello Quartet, il serbo Aleksandar Paunovic (basso elettrico) e Giorgio Fritsch (batteria).
Nessun commento:
Posta un commento