È stato senz’ombra di dubbio Vasco Rossi, il dominatore del rock italiano
nell’anno appena concluso. E lo è stato fino all’ultimo, grazie a «Buoni o
cattivi live anthology 04.05» (Emi), uno dei dischi più regalati per Natale,
sia nella versione cd doppio che in quella cofanetto con tre dvd oltre ai
due cd. Un’opera che rappresenta un’ulteriore lettura di un disco e di un
tour da record, che ha impegnato il nostro per due annate. E ha il merito, e
forse al tempo stesso il limite, di riprodurre perfettamente l’atmosfera dei
concerti del Vasco nazionale. Che sono da anni adunate di migliaia e
migliaia di fan, dimostrazioni di affetto e di dedizione e forse persino di
fede, occasioni nelle quali le canzoni del nostro sono quasi una scusa, un
spunto da lasciar spesso cantare per strofe e ritornelli interi dal popolo
vaschiano.
Lui spesso dà solo il via, eccita la folla, si lascia cullare dal coro dei
centomila. E riveste più che mai il ruolo del deus ex machina del rock
stellare di casa nostra. Fra i brani del doppio cd: «Cosa vuoi da me»,
«Sally», «Gli spari sopra», «Siamo solo noi», «Un senso», «Brava Giulia»,
«Dimentichiamoci questa città», ovviamente «Vita spericolata» e
«Albachiara».
E parlando di rock italiano il pensiero non può che tornare a quella che ne
è stata per tanti anni la band di punta, i Litfiba, che alla lunga non hanno
saputo sopravvivere alle controverse dinamiche personali. Un doppio cd a
prezzo speciale, «Litfiba ’99 Live» (Sony Bmg), con bella copertina di Mimmo
Rotella, fa affiorare la nostalgia e ce li restituisce al top del loro
fulgore. Quando Piero Pelù conduceva la danza e Ghigo Renzulli gestiva la
retrovia. «Regina di cuori», «Lacio drom», «El diablo»... Che energia! Altro
che adesso, quando la band senza il leader non lascia traccia, ma lo stesso
leader, da solo, non è mai più stato all’altezza delle premesse. Come
dimostra anche il recente «Piero Pelù Presente» (Warner), un best con due
inediti che non dice nulla di nuovo. Finirà che torneranno insieme,
vedrete...
Meglio allora il nuovo lavoro del siciliano Ivan Segreto, «Fidate correnti»
(Sony Bmg), che vedremo fra due mesi a Sanremo fra i giovani. A un anno dal
disco d'esordio, quel «Porta vagnu» che lo ha rivelato, si conferma cantante
sensibile e pianista di formazione jazzistica che potrebbe ripetere
l’exploit di Sergio Cammariere. Fra i brani: «Vola lontano», «Tingerei in
verde», «Allegra compagnia»...
E meglio anche la freschezza, la genuinità della prova d’esordio di Sabrina
Di Stefano, «Mi hanno detto che ero nata per essere felice» (Rca Records
Label). Una manciata di canzoni (fra cui spicca «Le cose vere», scritta con
Bungaro) che ne rivela la felice vena da cantautrice, un’originale cover di
«La bambola» di Patty Pravo, le esperte cure musicali di un gruppo di
jazzisti capitanati da Roberto Gatto.
E c’è ancora spazio per due vecchi leoni della canzone italiana. Il primo è
Riccardo Fogli, cui la vittoria di due anni fa al «Music Farm» televisivo
sembra aver donato nuova linfa. Il nuovo disco s’intitola «Ci saranno giorni
migliori» (Solomusicaitaliana), un titolo che è già tutto un programma per
questo bravo interprete cui è rimasta legata addosso la sindrome dell’ex
Pooh. L’altro è il pugliese/toscano Raf, che dà alle stampe la sua
«Collezione definitiva» (Warner): due cd con grandi e piccoli successi, da
«Self control» a «Infinito», passando per «Ti pretendo».
«Curtain Call - The Hits» (Universal) è la prima raccolta di Eminem. Il
bianco che ha preso la musica dei neri, il rap, l’ha riletta attraverso la
sua sensibilità e ne ha fatto un successo mondiale. Un po’ come Elvis aveva
fatto mezzo secolo fa con il rock... Il cd doppio ripercorre la sua carriera
- decollata nel ’99 e forte di 65 milioni di copie vendute, nonchè già
celebrata nel film autobiografico «8 Mile» - attraverso brani come «My name
is», «Stan», «Lose yourself»... Ci sono anche tre inediti («Fack», «Shake
that» e «When I’m gone»), la cui bontà sembra scacciare le voci girate su un
imminente ritiro dalle scene del rapper americano.
Ancora America con i newyorkesi Strokes, al terzo cd con questo «First
impressions» (Sony Bmg). Come nel debutto «Is this it» (era appena il 2001),
anche qui fresche melodie e sapienti riff. E il cantante Julian Casablancas
ha imparato la lezione dei grandi del passato. «Evening sun» e «Fear of
sleep» sono i brani che pulsano meglio.
Ancora America e ancora New York con la cantautrice Fiona Apple e un disco -
«Extraordinary machine» (Epic Sony Bmg) - che è stata una delle più belle
sorprese del 2005. Inizialmente bloccato dalla sua multinazionale, e poi
lanciato in prima battuta sul web, l’album coniuga atmosfere tipo music-hall
hollywodiano, lezioni di Joni Mitchell, arrangiamenti di grande eleganza ed
effetto. Brilla «O' Sailor», ballata sognante e ricca di pathos.
Chiusura con un’altra donna. La brasiliana Rita Lee si cimenta, nel cd
«Bossa’n Beatles» (Deck Venus), con l’inarrivabile repertorio lasciatosi dai
Fab Four. Lo fa, come dichiara già nel titolo, attingendo ai suoni della sua
terra e rileggendo con voce calda e ispirata capolavori come «With a little
help...» e «Michelle». Bella operazione, all’insegna della contaminazione
fra quanto di meglio ci ha lasciato musicalmente la seconda metà del
Novecento.
DE ANDRE'. Un cofanetto, tre cd, 54 canzoni, un libretto con testi e foto... Insomma,
i motivi per riservare un posto sullo scaffale a quest’opera non mancano. Se
di solito siamo abituati a guardare con sospetto al fiorire di antologie e
raccolte varie, qui il discorso è diverso. Siamo in presenza di una parte
della storia della canzone - e della cultura - italiana. Di Faber ritroviamo
allora alcune delle opere più importanti, dalle origini fino ai capolavori
degli anni '80 e '90: da «Via del campo» a «Bocca di rosa», da «La guerra di
Piero» a interi frammenti tratti da album come «La buona novella» o «Non
all'amore né al cielo». Più l’inedita «Cose che dimentico», versione live
del ’97 cantata con il figlio Cristiano. Commovente.
DISCHI DEL SOLE. «I dischi del sole» hanno raccontato negli anni Sessanta e Settanta la
storia della musica popolare e di protesta italiana. Ora tornano in un
cofanetto che comprende un cd e un dvd. Nel primo ritroviamo le canzoni di
Caterina Bueno, Ivan Della Mea, Giovanna Marini (nella foto), Paolo Ciarchi,
Gualtiero Bertelli, Paolo Pietrangeli. Ma anche Fausto Amodei, Dario Fo con
Fiorenzo Carpi, il Canzoniere del Lazio, Rudi Assuntino, Laura Betti... Nel
dvd c’è il film «I dischi del sole», un prezioso documentario di novanta
minuti firmato da Luca Pastore. Che racconta con garbo e partecipazione
un’Italia che non c’è più.
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