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giovedì 11 ottobre 2012
Intervista ELIO, domani a TS con Storie Tese
di Carlo Muscatello
TRIESTE
"È vero, mi avete scoperto: torno spesso a Trieste perchè è una città che mi piace ma anche perchè ricordo ancora il sapore prelibato del vino e del prosciutto gustati quella volta che, la mattina dopo il concerto, mi convinsero a partecipare alla regata...".
Stefano Belisari, in arte Elio, scherza ma non troppo nel commentare la sua quarta partecipazione, ovviamente con le Storie tese, al Barcolana Festival (domani alle 21 in piazza Unità, a chiusura della due giorni che parte stasera con i Club Dogo).
Dunque domenica sarà in barca?
"Purtroppo no, domenica sera abbiamo un concerto a Modena, organizzato da Nevruz, a favore dei terremotati. E poi non ho più il fisico. Non sono mica Beppe Grillo...".
Che fine ha fatto Nevruz?
"Dopo X Factor doveva fare un album con la Sony, poi è saltato tutto. Ma ora l'abbiamo preso sotto la nostra ala protettiva, lui è un po' il mio figlio illegittimo. Presto uscirà il suo disco".
Terzo anno da giurato. Ma allora i talent le piacciono.
"Non ho mai sparato sui talent, non sono loro il cancro della musica e della televisione. Hanno aspetti buoni e altri meno buoni. Fra i primi: sono un'occasione per vedere musica in tv, che non ne gira poi tanta. Per i ragazzi poi sono un buon trampolino di lancio, una delle poche occasioni per mettersi in mostra".
I lati negativi?
"Come tutte le gare hanno regole crudeli. Anche se io sono un giudice onesto e competente, anzi, il migliore possibile. Ma il problema è che comunque bisogna eliminare tanti ragazzi bravi".
Come la triestina Gaya Misrachi, giunta a un passo dai finalisti.
"Molto brava, ma a lei come ad altri manca ancora l'esperienza necessaria per affrontare il pubblico. La gavetta serve, ti dá cose che non ti insegna nessuno. È una scuola fondamentale. Oggi non esiste più, o quasi. Anche questo è un lato negativo dei talent: arrivano questi ragazzi, pure bravi, e credono di essere già pronti. E invece non è così. Ma Gaya è giovanissima, ha ancora tanto tempo".
Sono quasi cinque anni che non fate un album nuovo.
"Posso annunciare che l'attesa è quasi finita. Stiamo lavorando da tempo ai nuovi brani. E siamo ormai sul rettilineo finale. Il disco uscirà a inizio 2013. Il titolo? Siamo ancora in ballottaggio fra due possibilità. E visto che non abbiamo deciso, non le dico nulla".
Ma lei deve più a Frank Zappa o a Jimi Hendrix?
"A entrambi ma anche a tanti altri. Per esempio molti non credono che in realtà noi siamo stati ispirati anche da tanta brutta musica italiana degli anni Settanta. Certo, Zappa è stato sicuramente un grandissimo, un filosofo, e come tale è ben impiantato nel mio modo di affrontare la musica".
Le dà fastidio l'etichetta "demenziale"?
"In realtà no. Si tratta di una cavolata dei giornalisti ma anche del pubblico, questo voler sempre incasellare qualcuno. Ma noi siamo incasellabili. Che poi la cosa riguarda tanti. Gaber, per esempio, dove lo metti? Teatro canzone, certo, ma anche tanto altro".
Ricorda con più nostalgia il diploma al conservatorio in flauto o la laurea in ingegneria elettronica?
"La laurea la ricordo come un incubo. Anni di studio in una battaglia per sconfiggere i miei aguzzini, i professori del Politecnico di Milano. Ma poi ho vinto io, visto che ho portato a termine gli studi. Il diploma al conservatorio mi sembra invece di averlo fatto fruttare. Anche perchè il filone della classica lo porto sempre avanti".
Si è pentito di quel film con Rocco Siffredi?
"Pentito no, assolutamente. Lo considero una delle grandi imprese della mia vita, come Sanremo e la canzone lunga dodici ore. Diciamo che guardare un film porno è molto diverso dal girarlo. C'è più imbarazzo che eccitazione".
Da "Lupo solitario" alla Dandini, la tv è sempre stata nelle vostre corde.
"In realtà il rapporto è migliorato solo negli ultimi anni. Ci divertiamo dove abbiamo carta bianca, dove possiamo fare quello che vogliamo. Dalla Dandini dunque va benissimo. Ma anche anni fa al Dopofestival: di Baudo molti parlano male, ma per me è un grande".
A Trieste cosa suonate?
"Il concerto fa parte di questa appendice autunnale del tour estivo, intitolato "Enlarge your penis". Forse cominciamo con "John Holmes". O forse vi facciamo una sorpresa. In fondo ve la meritate".
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