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venerdì 27 settembre 2013
COSLOVICH, musicista triestino a festival londra
Sarà l’unico musicista italiano a partecipare, con proprie composizioni, al prestigioso London New Wind Festival. E anche all’importante rassegna “DissonArt” di Salonicco. Stiamo parlando del triestino Giorgio Coslovich, un vita sempre in bilico fra musica (la sua vera, grande passione), giornalismo e ricerche storiche.
Tanti anni fa, all’alba dei Settanta, aveva cominciato con il pop/rock. Dopo varie esperienze (musiche per documentari, sonorizzazioni, sigle nel campo radiotv...), ora, negli anni della piena maturità, le sue antenne si sono spostate verso i territori della musica classica contemporanea. Ed è proprio un suo brano in bilico fra classica e contemporanea, “La Cour de Avignon”, fra l’altro tratto da una suite, parteciperà al festival che si svolge a Londra a novembre.
«Per me è una grande soddisfazione - dice Coslovich, classe 1948 - essere ammesso a questa rassegna che propone partiture provenienti da tutto il mondo. Il tradizionale evento musicale, diretto da Catherine Pluygers, oboista di fama internazionale, è dedicato a nuove composizioni per strumenti a fiato. Il fatto di essere l’unico italiano rappresenta una soddisfazione doppia».
“La Cour de Avignon”, riadattato per quintetto di fiati (oboe, flauto, clarinetto, corno e fagotto), rappresenterà il nostro Paese - fra tanti brani di compositori prevalentemente inglesi e statunitensi - al concerto del 22 novembre nella Regent Hall di Oxford Street.
«Negli ultimi anni - prosegue l’artista, che è quasi autodidatta - scrivo soprattutto per orchestra d’archi, come la mia recente “Joyce Choice”, sugli anni triestini dello scrittore irlandese. Sto lavorando anche a un progetto più ampio finalizzato a un concerto, la cui registrazione dovrebbe poi sfociare in un cd. Il punto, in questo caso, è riuscire a individuare e coordinare un organico di strumentisti motivati e aperti a schemi innovativi, sempre nell’ambito di un filone classico-contemporaneo».
Ma quello londinese, si diceva, non è l’unico impegno internazionale di Coslovich. A metà ottobre una sua “miniatura”, ovvero un brano di brevissima durata, farà parte delle circa cento performance del “DissonArt” di Salonicco.
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