domenica 10 ottobre 2004

NICK THE NIGHTFLY AL BARCOLANA FEST.

Grande jazz - e grande swing - ieri sera in piazza Unità. Non era mai successo. Forse si pensava che uno spazio all’aperto così ampio fosse inadatto a suoni e atmosfere che abitualmente frequentano luoghi più raccolti. Ma chi dubitava ha avuto torto.

La prova si è avuta soprattutto con il concerto di Shawnn Monteiro, che ha aperto la seconda serata del «Barcolana Festival 2004». La cantante americana era accompagnata da un ottimo trio (Massimo Faraò al pianoforte, Aldo Zunino al contrabbasso, Bobby Durham alla batteria), ulteriormente nobilitato dalla presenza di un autentico mito del jazz contemporaneo, il sassofonista Benny Golson.

Lei, figlia di Jimmy Woode (bassista di Duke Ellington), è considerata una delle migliori voci del jazz femminile mondiale. Ha avuto per madrina Sarah Vaughan e nel corso di una carriera ormai lunga ha lavorato con artisti del calibro di Clark Terry, Lionel Hampton, Kenny Barron, Mongo Santamaria...

Golson, nato a Philadelphia nel ’29, oltre che come sassofonista ha contribuito a scrivere la storia del jazz dell’ultimo mezzo secolo come compositore, arrangiatore e produttore. Ha lavorato con Benny Goodman, Dizzy Gillespie, Lionel Hampton, Art Blakey... Recentemente, è apparso anche in un cameo nel film di Steven Spielberg «The Terminal», con Tom Hanks: «È stata la mia prima e ultima volta nel cinema - ha detto Benny Golson, che vive fra New York e Los Angeles, ieri in piazza Unità - mi hanno chiesto di interpretare me stesso in una scena e io l’ho fatto. Ma io non sono un attore, sono un musicista...».

Prima separatamente e poi, nel finale, assieme, Shawnn Monteiro e Benny Golson hanno offerto al pubblico triestino un set di grande qualità, ricco di standard, classici di Duke Ellington e John Coltrane, musiche dello stesso Golson.

Ma si diceva che la seconda serata del festival è vissuta anche di grande swing. E ciò grazie a Nick the Nightfly con la sua Montecarlo Nights Orchestra, ospite davvero speciale Sarah Jane Morris. Apertura con «Fly me to the moon», un classico del repertorio di Sinatra, e poi standard di Duke Ellington, Cole Porter, Burt Bacharach...

«La gente mi conosce soprattutto come dj - spiega Nick - ma io nasco come musicista. Negli anni Settanta, a Londra, cantavo e avevo un mio gruppo. E anche in Italia, dove mi sono trasferito nell’85, prima di fare radio, ho lavorato come cantante e autore...».

«Io sono nato a Glasgow, in Scozia, nel ’57, dunque sono cresciuto con il grande pop-rock degli anni Settanta. Ma ho sempre avuto una passione particolare per la musica swing. La notorietà è arrivata per caso. Mi avevano chiamato a fare dei jingle per Radio Montecarlo, ho conosciuto i responsabili, mi hanno chiesto se volevo provare a fare un programma... All’inizio ho detto di no, poi ho provato e ormai sono quasi quindici anni che conduco le mie ”Montecarlo Nights”...».

«Non è mai bello dire ”sono stato il primo” - prosegue l’artista - ma in effetti credo di aver lanciato un nuovo modo di fare radio, di notte, creando un’isola di buona musica, privilegiando la qualità, i ritmi notturni. Pop, jazz, world...: non mi importano le etichette quanto la riscoperta della canzone, della melodia, dopo anni di suoni e di troppa elettronica, e in questo ho trovato in Italia un pubblico molto ricettivo».

Ancora Nick: «Quando ho ripreso a cantare? Beh, in realtà non avevo mai smesso. Ma l’idea di mettere su una grande orchestra, proponendo i classici dello swing, mi è venuta tre anni fa, facendo un programma con Renzo Arbore, che s’intitolava ”Aperitivo con swing”. Allora ho chiamato questi musicisti che mi accompagnano, tutti turnisti che hanno lavorato con grandi della musica italiana e internazionale, abbiamo cominciato a suonare. E mi sembra che funzioni...».

«Anche i giovani stanno riscoprendo lo swing - conclude Nick the Nightfly - come dimostra il successo di artisti come Michael Bublè. Perchè? Forse perchè non c’è altro di nuovo. O forse perchè la riscoperta della canzone, della melodia, dello swing è l’unica possibilità che ci rimane dopo troppi suoni finti e dopo troppo tecnologia...».

Stasera, per il «Barcolana Festival», è già tempo di gran finale. Sul megapalco di piazza Unità (che per qualcuno comincia a diventare un incubo...) salirà per primo Enzo Jannacci, accompagnato da una band con il figlio Paolo alle tastiere e alla fisarmonica. A seguire Lucio Dalla, stavolta in versione jazz, voce e clarinetto, con il quartetto del sassofonista Stefano Di Battista e la cantante Nicky Nicolai. Come da tradizione degli ultimi anni, a fine concerto si terrà uno spettacolo pirotecnico.

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