Ancora un paio di lunedì. Poi la banda del Pupkin Kabarett va in ferie. Ma per l’anno prossimo «i ragazzacci» meditano una sorpresa. Non più appuntamento fisso «alle 21.21» di ogni lunedì al Teatro Miela - dove nel corso degli anni, con l’aumento esponenziale degli spettatori-fan, si sono trasferiti dalla piccola sala video al teatro vero e proprio - bensì in giro per l’Italia. Sì, praticamente in tournèe. E Trieste, se li vorrà ancora, forse dovrà mettersi in fila...
«Sì - conferma Alessandro Mizzi, attore nonchè una delle anime del Pupkin - nella prossima stagione la nostra piccola compagnia “del lunedì sera” intende portare fuori Trieste i personaggi e le invenzioni migliori fra quelli sperimentati settimana dopo settimana al Miela. Il tutto inserito in uno spettacolo teatrale comico-satirico più strutturato, senza dimenticare però lo spirito particolare che anima ogni serata e il fresco rapporto col pubblico che ne hanno fatto una nuova realtà del teatro regionale».
Il Pupkin Kabarett nasce infatti da un’esperienza e da «un progetto di nicchia» - oppure «off», come si sarebbe detto una volta, più o meno negli anni Settanta - cresciuti appunto al Teatro Miela.
«Nel febbraio del 2001 - spiega Mizzi - su un’idea di Stefano Dongetti e mia, prese il via la prima stagione di quella che all’epoca chiamavamo solo la Sala Pupkin. L’intento era quello di proporre uno spazio alternativo alle proposte teatrali cittadine. Una via di mezzo tra il laboratorio teatrale, il localino di cabaret e altro ancora. Il pubblico, all’inizio solo gli amici, poi una platea vera e propria, recepì presto lo spirito nuovo e insolito della proposta e prese la buona abitudine di riempire la sala ogni lunedì sera».
A dimostrazione forse del fatto che a Trieste, nonostante i vari teatri e le varie stagioni, c’era e c’è l’esigenza di uno spazio per qualcosa di diverso dal solito.
«Per quasi tre anni - ricorda ancora Mizzi - ogni settimana la Sala Pupkin è stata l'unico luogo in città dove assistere nella stessa serata a concerti, reading, performance d'attori o danzatori, fino a tarda notte. Le “ospitate” hanno visto succedersi sul piccolo palco Giorgio Ganzerli, Bebo Storti, Antonio Cornacchione e tanti altri ancora».
Dall'esperienza in quello che viene chiamato «il ridotto» del Miela si forma un gruppo stabile di attori e musicisti: oltre a Mizzi e Dongetti, Massimo Sangermano, Laura Bussani, la Niente Band di Riccardo Morpurgo, Piero Purini e Luca Colussi, i video del Trio Lamentela... Ma anche tanti giovani esordienti.
Fino a che gli ottanta posti della saletta diventano insufficienti. E arriva la «promozione» in teatro. Dove nelle ultime due stagioni ha preso progressivamente forma il Pupkin Kabarett. Con la solita banda e altri ospiti «illustri»: Vinicio Capossela e Gigio Alberti, Renato Sarti e Vitaliano Trevisan, Fulvio Falzarano e Mauro Serio...
L’anno prossimo - conclude Alessandro Mizzi - porteremo in giro le nostre storie, i nostri personaggi, le nostre gag. Evitando i moduli dell’inflazionatissimo cabaret televisivo ”trasportato a teatro”. Non vogliamo perdere la nostra vocazione di spettacolo leggero, ma noi fuggiamo dalle logiche della macchietta subito riconoscibile e della battuta mordi e fuggi. Puntiamo invece a un moderno varietà comico, che ogni tanto si permette anche di offrire letture diverse e inconsuete della realtà. Pur sempre in una chiave comica...».
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