Primo concerto a Trieste, stasera alle 21 a San Giusto, per l’orchestra Buena Vista Social Club. Va in scena dunque la storia della musica cubana, con la performance di quelli che sono considerati alcuni dei suoi maggiori interpreti.
L’Occidente li ha scoperti prima nel ’96, con la pubblicazione dell’album al quale partecipa anche il chitarrista californiano Ry Cooder, e poi definitivamente nel ’99, grazie all’omonimo film documentario di Wim Wenders: entrambi dedicati al club dell’Avana che era attivo sin dal 1932, riservato ai neri durante gli anni della dittatura di Fulgencio Batista.
Con la rivoluzione castrista del ’59, il locale viene chiuso nel ’62, come altri luoghi considerati simbolo del precedente regime. Dopo quasi quarant’anni di silenzio, la rinascita grazie al lavoro di Juan de Marcos González, direttore del gruppo Sierra Maestra, che decide di mettere assieme un’orchestra che riunisca la storia e gli elementi più brillanti del “son” (caratteristico genere musicale cubano) e di tutta la musica tradizionale dell’isola: gli Afro Cuban All Stars.
La formazione mette insieme autentici pezzi da novanta: Compay Segundo, Ibrahim Ferrer, Manuel “Puntillita” Licea, José Antonio (Maceo), Pío Leyva, Raúl Planas, e ancora Manuel “Guajiro” Mirabal, Javier Zalba, Orlando López (Cachaíto), Rubén González, Miguel Angá...
A metà degli anni Novanta, il discografico Nick Gold, presidente della World Circuit Records, s’innamora dell’idea. Nel ’96 escono tre dischi, tra cui in citato “Buena Vista Social Club”, premiato con un Grammy nella categoria della musica tradizionale ma soprattutto da un enorme successo di pubblico e di critica.
È così che il Buena Vista Social Club - che ormai diventa il nome della formazione - diventa così il simbolo della musica afrocubana. E i suoi arzilli nonnetti (alcuni dei quali fanno appena in tempo ad assaporare il gusto del successo anche fuori da Cuba...) suonano nel corso degli anni sui palcoscenici più prestigiosi, dalla Carnegie Hall di New York all’Olympia di Parigi, dalla Royal Albert Hall di Londra al Liceu di Barcellona, dalla Konzerthaus di Vienna ai migliori teatri europei.
L’orchestra ora torna in Europa con un nuovo tour, proponendo in prima linea tre musicisti presenti proprio nel celebre film di Wenders: il chitarrista e cantante Eliades Ochoa, il virtuoso del “laud” Barbarito Torres e il trombonista Jesus “Aguaje” Ramos. La giovane generazione è rappresentata dal cantante Carlos Calunga, una delle nuove voci cubane più amate, e dal pianista Rolando Luna.
Ma la vera star della formazione che si esibisce stasera a Trieste è la cantante Omara Portuondo. Già ballerina del Tropicana cabaret, apprezzata interprete sin dagli anni Cinquanta, prima con il quartetto vocale Las d’Aida e poi da solista, è da sempre in grado di mischiare musica cubana e jazz.
Stasera a San Giusto, biglietterie aperte alle 19, ingresso consentito alle 20, inizio dello show alle 21. Posti a sedere sistemati nelle fasce laterali della platea, in modo da lasciare la parte centrale libera per chi vuole muoversi e ballare ai ritmi della musica cubana. Il concerto è organizzato dall’associazione Altramusica con il contributo del Comune, che l’ha inseito nel cartellone Serestate 2012.
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