mercoledì 4 febbraio 2015

VASCO BRONDI 20-3 TRIESTE

Partenza stasera da Lugano, prima tappa italiana venerdì al “New Age” di Roncade, Treviso, e dopo una decina di tappe in giro per lo Stivale approdo venerdì 20 marzo a Trieste, all’Etnoblog (accanto all’Ausonia). Stiamo parlando di Vasco Brondi, l’originale cantautore ferrarese che si fa chiamare Le luci della centrale elettrica. In onore del suo ultimo album, “Costellazioni”, questa serie di concerti s’intitola “Firmamento Tour 2015”. E potrebbe essere l’ultimo prima di una lunga pausa. «Penso che mi fermerò per un bel po’ - scrive infatti l’artista nella sua newsletter -, l’ultima volta mi sono fermato un paio di anni fino all’uscita di questo disco. Adesso non lo so, scriverò, viaggerò, suonerò ma senza fare concerti. “Costellazioni” è uscito a marzo scorso, praticamente un anno fa e da allora mi sono dedicato interamente a quelle canzoni. Una cosa strana, un disco che portava dei cambiamenti è stato difficile ed è stato facilissimo e indispensabile». Ancora Brondi: «Pensavo in questi giorni che le prime canzoni che ho scritto nella mia vita sono diventate direttamente quelle che ho inciso nel mio primo disco, quelle “canzoni da spiaggia deturpata” da dove è nata questa surreale (e inverosimile) avventura». L’artista sostiene poi che «quel primo disco è stato per me come quei razzi di segnalazione luminosi sparati in aria dai naufraghi sperando che qualcuno li veda e venga a salvarli. L’ho sparato mettendoci dentro tutto e qualcuno l’ha visto in lontananza e in qualche modo mi ha salvato. Mi ha salvato da una vita che non volevo e mi ha fatto entrare nella vita che volevo». «Sono passati quasi dieci anni da quelle prime “canzoni da spiaggia deturpata” e mi sono accorto che non mi interessava dover rispettare un’idea che gli altri si erano fatti di me. Mi sono accorto che in questi anni in realtà l’unica cosa che era davvero cambiata era la percezione degli altri nei miei confronti. E che un mio personalissimo e maldestro modo di prendermi cura di me, degli altri, del mio tempo e dei miei luoghi era scrivere questo ultimo disco e portarlo in giro per un anno creando ogni sera delle strane feste, senza più il bisogno di difendersi. Sono stati e saranno dei riti liberatori». Vasco Brondi, nato a Verona ma cresciuto a Ferrara, ha appena compiuto trentuno anni. Prima di “Costellazioni” ha pubblicato “Le luci della centrale elettrica” (2007/2008), “Canzoni da spiaggia deturpata” (2008), “Per ora noi la chiameremo felicità” (2010) e “C'eravamo abbastanza amati” (ep, 2011).

Nessun commento:

Posta un commento