Ve lo ricordate il Clan di Celentano? Era il ’61, e al Molleggiato non bastava più una casa discografica. Voleva di più: una sorta di comune artistica sulla quale regnare, fare il bello e il cattivo tempo, da grande accentratore qual era già allora.
Ebbene, stasera alle 21, al Rossetti, tre degli ex ragazzi del Clan si riuniranno sul palco: il triestino Lorenzo Pilat (il cui concerto primaverile al Rossetti è ormai diventato una consuetudine che si ripete di anno in anno), Gino Santercole (nipote di Adriano, autore di “Una carezza in un pugno”) e Gian Pieretti (quello di “se sei buono ti tirano le pietre, sei cattivo e ti tirano le pietre...»).
«Ho scelto di invitarli – ha spiegato Pilat - per dare ulteriore colore alla serata. Santercole poi è particolarmente affezionato a Trieste, perché è qui che ha conosciuto la moglie, con la quale infatti rimarrà in città per qualche giorno per rivivere quei momenti felici. Gian Pieretti è stato invece l’autore di un’altra grande hit di Celentano, “Sei rimasta sola”. Le eseguiranno assieme ad altri brani».
Pilat, ai tempi del Clan, si faceva chiamare Pilade. Vinse il primo Festivalbar e, con il suo cognome, è stato parte di un trio di autori (i leggendari “Pace Panzeri Pilat”) che ha firmato tanti brani che hanno fatto la storia della canzone italiana, mietendo successo anche all’estero. Basti pensare ai dieci milioni di copie vendute dalla versione che Tom Jones fece della sua “Alla fine della strada” (Sanremo ’69). In anni più recenti, tornato a Trieste, si è specializzato in un repertorio in dialetto.
Del vecchio Clan non ci saranno, per motivi diversi, tutti gli altri: Ricky Gianco, Miki Del Prete, Detto Mariano, Milena Cantù (nota all’epoca come “la ragazza del Clan”, mentre in realtà era la fidanzata del capo...), i Ribelli (quelli con Demetrio Stratos, quelli di “Pugni chiusi”), Don Backy, Ugolino...
Oltre ovviamente a Luciano Beretta, scomparso nel ’94. E a Celentano stesso. Che, c’è da scommetterci, sarà più volte evocato sul palco. Presenta Fulvio Marion.
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