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venerdì 17 agosto 2012
TALEBANI IN FVG PER MOSTRA KEITH HARING
Dal sito di ARTICOLO 21:
di Carlo Muscatello
I talebani della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia colpiscono ancora. Dopo il taglio della Film Commission regionale da parte dell’assessora leghista Federica Seganti, al fine di non finanziare il film di Marco Bellocchio ispirato al doloroso caso di Eluana Englaro, ora è l’artista statunitense Keith Haring a cadere sotto gli strali dell’assessore Udc Roberto Molinaro.I fatti. Dal 2 settembre al 15 febbraio si terrà a Udine una mostra del pittore morto per Aids nel 1990, con dieci dipinti sui Dieci Comandamenti e uno sul “Matrimonio tra cielo e inferno”. Opere nelle quali Haring “coglie nel sacro – scrive il curatore Gianni Mercurio – il volto dell’esperienza vissuta dall’Uomo. Questo lo portava ad essere dissenziente nei confronti delle ‘religioni organizzate’, nelle quali individuava false dottrine e manifestazioni ciarlatanesche».
La mostra, organizzata dall’associazione Bianco&Nero al fine di “stimolare una riflessione sulla spiritualità”, si terrà nella chiesa sconsacrata di San Francesco. Collabora anche la Regione FVG. Ma l’assessore all’istruzione e alla famiglia Molinaro parte all’attacco. Chiede la censura della mostra e paragona i dipinti “a un altro oltraggio per i cristiani dopo il caso Eluana”.
Toni da crociata. E da campagna elettorale, visto che a maggio si vota per le regionali FVG. «È avvilente – sospira Debora Serracchiani, europarlamentare Pd, che sfiderà il presidente uscente Renzo Tondo – anche solo l’ipotesi che un artista come Keith Haring possa venire colpito dalla censura ideologica nella mia regione. Spero non si stia perdendo la bussola, il Friuli Venezia Giulia non ha nessun bisogno di un altro caso Bellocchio”.
«Per chi è cattolico il ciclo risulta essere una provocazione non accettabile – tuona Molinaro -. Se si vuole fare una mostra che va contro il comune sentire non si possono utilizzare soldi pubblici».
Ma l’assessore integralista è solo anche nella sua maggioranza. “Le uniche cose blasfeme – osserva il consigliere regionale Pdl Alessandro Colautti – sono le dichiarazioni di chi critica senza conoscere le opere di Haring”. Giá esposte senza polemiche in mezzo mondo. E che dopo Udine andranno a Parigi.
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