venerdì 23 agosto 2013

ADDIO BORNIGIA, FONDO' IL PIPER, LANCIO' ZERO E PATTY PRAVO...

Lanciò Patty Pravo e Renato Zero. Ma nel suo Piper Club, a Roma, negli anni Sessanta, ospitò per la prima volta in Italia anche Rolling Stones e Genesis. Basterebbe questo, per capire l’importanza nella storia italiana della musica pop e rock di Giancarlo Bornigia, morto a 83 anni per arresto cardiaco. Era il ’65, nel pieno dell’Italia del boom. Bornigia è un avviato commerciante di auto. Con i soci Alessandro Diotallevi, importatore di carni, e Alberigo Crocetta, produttore discografico, annusa quel che succede in Inghilterra e capisce che a Roma manca un locale di un certo tipo. Nasce il Piper. Da dove partono le carriere di artisti come Mal dei Primitives, Rokes, Equipe 84, Mimì Bertè che poi diventò Mia Martini, sua sorella Loredana Bertè, oltre alla citata “ragazza del Piper” Patty Pravo e a Renato Zero. Fra le star delle serate anche Dik Dik, Romina Power, Gabriella Ferri, Rita Pavone, Fred Bongusto. E qualche star internazionale: i Pink Floyd (nell’aprile ’68), Jimi Hendrix (nel maggio dello stesso anno), i Genesis, Sly and the Family Stone, persino Duke Ellington e, in tempi più recenti, i Nirvana (novembre ’89). Disse una volta Bornigia: «Tutti i concerti di allora al Piper erano degli eventi, per tanti i Genesis erano un gruppo come un altro, ma comunque il pubblico affollava i locali per ascoltare musica, per conoscerne di nuova e farlo condividendo l’esperienza. Allora tanti gruppi stranieri non erano conosciuti a tutti in Italia, come oggi, per cui per esempio ci è anche capitato che gli Who, dopo il concerto al palazzetto, passassero così al Piper e improvissassero un concerto anche qui. Con gli spettatori che osservavano pronti a recepire le nuove esperienze». Nella seconda metà degli anni Sessanta al Piper passava il mondo. Registi, attori, artisti. Fra questi anche Andy Warhol. Recentemente era tornato al Piper per il lancio del nuovo album “Amo” proprio Renato Zero. Che ora lo ricorda così: «Ci offrì un rifugio “sicuro”, pertanto: viva Giancarlo...!».

Nessun commento:

Posta un commento