venerdì 30 luglio 2004

Certo che in piazza Unità sarebbe stato un altro spettacolo. È quello che pensano in molti, alla vigilia del concerto che Joan Baez terrà stasera alle 21 al Teatro Romano. Provate a pensare: la paladina dei diritti civili, l’icona della protesta contro la guerra nel Vietnam, l’artista che da 45 anni mischia canzone e impegno, lì, sul grande palco che quest’estate troneggia nel salotto buono cittadino, per ospitare spettacoli per tutti i gusti e di tutti i livelli.

E lì, in piazza Unità, nell’estate del cinquantenario del ritorno di Trieste all’Italia, sentirla cantare l’inno pacifista «We shall overcome», la ballata su Joe Hill (dedicata l’altra sera a Roma a Michael Moore, il regista che sta svelando agli americani la vera faccia di Bush...), «Deportees», il brano di Woody Guthrie sull’immigrazione clandestina, le morandiane «Un mondo d’amore» e «C’era un ragazzo». E da lì, dal palco di piazza Unità, sentirla chiedere anche scusa al mondo da parte dell’America, proprio come ha fatto a Roma...

Joan Baez queste canzoni le canterà - e queste parole le dirà - invece nell’altrettanto suggestiva cornice del Teatro Romano, davanti a un pubblico per forza di cose più ristretto. Circa seicento spettatori, che hanno pagato 35 euro (più i famigerati diritti di prevendita) per esserci. I biglietti sono esauriti già da qualche giorno, con richieste anche da fuori regione, considerato che in Italia il tour tocca, oltre a Trieste, soltanto Messina e Roma.

In piazza Unità sarebbe stato possibile contare su un pubblico maggiore. Qualche migliaio di persone, se lo spettacolo fosse stato a ingresso gratuito (anche perchè organizzare uno spettacolo a pagamento, nella nostra grande piazza sul mare, non è facile...), come nei recenti casi di Edoardo Bennato e delle Orme. Ma qui cominciano le difficoltà. Innanzitutto il costo. Un concerto della Baez costa sessantamila euro, uno di Bennato undicimila (cifre alle quali vanno aggiunte spese varie: struttura, security, promozione, Siae e tasse varie...).

Il Comune, per garantire la gratuità degli eventi in piazza Unità, ha potuto contare sui fondi per le manifestazioni del cinquantenario. La Provincia organizza invece il Teatro Romano Festival con il contributo economico di Regione, Camera di Commercio, Fondazione Crt e Act.

«E poi la stessa Joan Baez - spiega Guido Galetto, attivissimo assessore provinciale alla cultura - ha scelto di fare questo tour in luoghi antichi, particolari. Rifiutando stadi e palasport, per intenderci. Da parte nostra vogliamo qualificare e far conoscere anche fuori Trieste il Teatro Romano, che ha duemila anni di storia ma che da soli due anni abbiamo restituito al suo ruolo di spazio di spettacolo. E quindi per noi un’artista come la Baez è perfetta...».

Ma sognare non costa nulla. E pensando alle centinaia di migliaia di persone che domani sera, a Roma, davanti al Colosseo, assisteranno (gratis) al concerto di Simon & Garfunkel, per un attimo abbiamo sognato anche noi un grande concerto (gratis) di Joan Baez a Trieste, in piazza Unità.

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