Nina Zilli - che domani alle 22 canta all’Arena del Perla di Nova Gorica e sabato 30 torna in regione per “Udin&Jazz” - è una delle migliori nuove interpreti emerse sulla scena pop italiana degli ultimi anni.
Piacentina di Gossolengo, classe 1980, Maria Grazia Fraschetta (questo il suo vero nome) comincia a cantare giovanissima. Studia canto lirico al conservatorio e da ragazza passa molti anni in Irlanda e negli Stati Uniti, dove cresce a pane e soul, senza dimenticare le radici italiane.
Il grande pubblico si accorge di lei nel 2009, quando canta con Giuliano Palma il brano “50mila” nella colonna sonora del film di Ferzan Ozpetek “Mine vaganti”. E subito dopo, a Sanremo Giovani, dove partecipa alla gara con “L’uomo che amava le donne”.
A Sanremo ci è tornata quest’anno, fra i cosiddetti big, con “Per sempre”, una canzone che aveva il respiro di certi vecchi classici di Mina, ma purtroppo non ha avuto la forza di arrivare al pubblico come avrebbe meritato. Le ha permesso però di partecipare all’Eurovision Song Contest (un tempo noto come Eurofestival), dove alle finali in Azerbaijan si è piazzata al nono posto fra i 42 rappresentanti di altrettanti paesi europei.
«Ma va benissimo così - ha detto la Zilli -, anche se alla vigilia dicendo che non avrei vinto senz’altro ho fatto un po’ di sana scaramanzia. L’importante è che sia riuscita a fare conoscere la mia musica in tanti Paesi. Ho sentito quasi tutte le canzoni in gara. Il pezzo svedese che ha vinto, quello di Loreen, non mi piaceva, d’altra parte là c’era quasi tutta roba dance, che loro amano molto. Tra gli altri, ho apprezzato Roman Lob dalla Germania, il crooner inglese Engelbert Humperdinck e Soluna Samay, della Danimarca».
Le due tappe fanno parte del tour “L’amore è femmina”, titolo del secondo album della cantante.
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