Dicono che questo sarà l’ultimo tour di Springsteen con la E Street Band. Sarà vero? Chissà. Il Boss ha detto tante volte che lui è solo un componente del gruppo, ma è di tutta evidenza che sarebbe più facile la sopravvivenza (artistica, s’intende) del rocker di Freehold senza i soci, che non viceversa.
E ciò anche se nel corso degli anni la E Street Band ha collaborato, tutta assieme o solo con alcuni dei suoi componenti, con un sacco di gente: da Bob Dylan a Meat Loaf, da Bonnie Tyler ai Dire Straits, passando per David Bowie, Peter Gabriel, Santana, Sting e persino Zucchero.
Certo, il sodalizio con Bruce è di altra pasta. Uno di quei legami antichi, che si creano quando si è ragazzi, con tanti sogni e speranze nella testa, assieme alla voglia di suonare, di tirare fuori attraverso la musica quel che si ha dentro.
Sono passati giusto quarant’anni da quando Bruce e la E Street Band entrarono in una sala d’incisione. Anche se la costituzione ufficiale del gruppo risale al ’74. Secondo la leggenda si chiamarono così in omaggio alla strada in cui abitava la madre di David Sancious, componente originario della band. Pare che la signora fosse molto ospitale con gli amici del figlio, permettendo loro di utilizzare una sala per le prove.
All’epoca il gruppo comprendeva: Clarence Clemons al sassofono, Danny Federici alle tastiere e alla fisarmonica, Vini “Mad Dog” Lopez alla batteria, Garry Tallent al basso, il citato Sancious alle tastiere. E il Boss, soprannome peraltro nato proprio all’interno del gruppo: tutti importanti, ma Bruce era - ed è - il capo, il boss, appunto.
Tanta acqua e soprattutto tantissima musica sono passate sotto i ponti. Fra l’88 e il ’99 (eccezion fatta per il “Greatest hits” uscito nel ’95) le strade di quello che all’inizio era un gruppo di amici si separarono. Altre strade si sono purtroppo separate per sempre: Danny Federici è morto nell’aprile 2008, Clarence “Big man” Clemons ci ha lasciati nel giugno dello scorso anno. E Bruce ha chiamato suo nipote, Jake Clemons, a suonare il sassofono in questo tour.
La storia insomma continua. In questo tour la band si schiera così: Charlie Giordano, tastiere e fisarmonica; Garry Tallent, basso; Max Weinberg, batteria; Roy Bittan, piano e synt; Steven Van Zandt, chitarra, mandolino e voce; Nils Lofgren, chitarra; Patti Scialfa, voce e chitarra; Soozie Tyrell, violino, cori e chitarra; Everett Bradley, percussioni. Più i fiati di Jake Clemons, Eddie Manion, Curt Ramm, Barry Danielian, Clark Gayton. E i cori di Curtis King, Cindy Mizelle e - solo in Rocky ground” - Michelle Moore.
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