Springsteen, meno due. Il conto alla rovescia non perde un colpo. Proprio come la macchina organizzativa messa a punto da amministrazione comunale, Azalea Promotion, Barley Arts e altri interlocutori, pubblici e privati.
«Sarà un concerto più bello di quello a Udine nel 2009 - ha promesso ieri a Palazzo Gopcevic il sindaco Roberto Cosolini, reduce dal debutto italiano del tour a Milano, con ritorno a casa poco prima delle quattro del mattino -, il Boss è in stato di grazia, le premesse ci sono tutte».
A San Siro il concerto, pur essendo cominciato alle 20.35, è finito a mezzanotte e venti, sforando i limiti orari fissati. «Nel 2008 - ha ricordato Cosolini - la vicenda degli orari aveva avuto una coda polemica e anche giudiziaria, e infatti l’estate dopo i grandi concerti avevano saltato Milano...».
Ma torniamo al concerto di Trieste. Ci sono ancora poche centinaia di biglietti in vendita per la tribuna, dunque il tutto esaurito è praticamente raggiunto: la capienza consentita di trentamila spettatori può considerarsi cosa fatta. Così distribuita: cinquemila da Trieste e regione, novemila dal resto d’Italia, settemila da Slovenia e Croazia, cinquemila dall’Austria. Con alcuni dati che hanno del clamoroso, per chi non conosce l’attaccamento dei fan del Boss al loro messia: tredici dal Canada, dieci dall’Islanda, diciotto dall’Australia, ventuno da Israele, una manciata da Brasile e Colombia. E dal New Jersey di casa.
La biglietteria aprirà alle sette del mattino. A partire dalle otto, ai possessori dei biglietti per il prato, verranno distribuiti i numeri per partecipate alla lotteria per accedere al “pit”, il recinto sotto il palco, dove alla fine saranno ammessi fra i 1500 e i 2500 spettatori. Alle diciassette dovrebbero venir aperti i cancelli: il condizionale è dovuto dall’ora di arrivo da Firenze (dove il tour fa tappa domenica sera) degli ultimi pezzi da aggiungere a una struttura che ieri era già in allestimento. Alle ventuno comincia il concerto, e considerate le abitudini del Boss - nonchè le tre ore e quaranta di musica di ieri sera a Milano - la festa dovrebbe concludersi ben oltre la mezzanotte.
«Sarà una grande prova per la complessa macchina organizzativa», ha ammesso il sindaco, prima di dare altre notizie di servizio: stanze in albergo esaurite, molti fan in arrivo da fuori città hanno scelto di fermarsi per due/tre giorni, musei aperti con ingresso gratuito per chi mostra il biglietto del concerto, biglietti omaggio (anzichè a politici e “amici degli amici”) a soggetti deboli, giovani in condizioni svantaggiate che non avrebbero potuto altrimenti essere presenti, ospiti di comunità educative e di recupero.
La conferenza stampa di ieri mattina a Palazzo Gopcevic è stata anche l’occasione per ringraziare tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nell’organizzazione: dalla Provincia (presente con l’assessore Zollia) alle forze di polizia, da Trieste is rock alla Regione. In rappresentanza della quale, in chiusura è arrivata Federica Seganti.
Nota ormai in mezza Italia come “l’assessora leghista che, per tagliare i contributi al film di Bellocchio su Eluana, ha cassato i fondi alla Film Commission Fvg”, la Seganti cerca di riguadagnare punti con il rock. Allora ricorda «la valenza di eventi come questo e il concerto di Ligabue, a Cividale a luglio, per attirare turisti». E azzarda: «Vogliamo far conoscere il Friuli Venezia Giulia come la regione capitale del rock a livello internazionale». Altri ringraziamenti incrociati. Sipario. E il conto alla rovescia prosegue.
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