mercoledì 29 dicembre 2004

ENRICO RAVA VINCE REFERENDUM M.JAZZ

Musicista italiano dell’anno, leader del miglior gruppo italiano dell’anno e, come se non bastasse, è suo anche il miglior disco italiano dell’anno. Insomma, per il triestino Enrico Rava il tradizionale appuntamento di fine anno con «Top Jazz», il referendum indetto dalla rivista «Musica Jazz», quest’anno si è tramutato in un autentico trionfo.
Non è la prima volta che Rava viene premiato dai critici in questo referendum, che è un po’ la risposta italiana a quello che oltreoceano organizza la rivista americana «Down Jazz». È infatti dall’82 che il suo nome compare quasi ogni anno fra i premiati, e per ben cinque anni di fila - dal ’93 al ’97 - si è lasciato tutti alle spalle nella categoria del miglior musicista italiano. Ma per un artista sessantacinquenne - è nato a Trieste nel ’39 -, che fra l’altro ha scritto una parte importante della storia del jazz italiano degli ultimi quarant’anni, e che è sicuramente il jazzista italiano più noto all’estero, si tratta di un’autentica consacrazione.
Fra gli italiani, il trombettista è stato preferito a quattro pianisti, che lo seguono nella classifica: Stefano Bollani, Enrico Pieranunzi, Antonello Salis e Franco D’Andrea. Fra i gruppi, il suo si è lasciato alle spalle i Nexus e gli High Five.
Ma si diceva della «triestinità» di Rava. Che una volta ha raccontato su queste colonne: «Sono nato a Trieste, in una casa di via Tor San Piero, a Roiano. Ma sono un triestino per caso, perché la mia famiglia è di Torino, dove siamo tornati quando io avevo tre anni: ci eravamo trasferiti a Trieste per motivi di lavoro di mio padre. Potrà sembrar strano, ma ricordi della città ne ho molti. Quando ci sono tornato, per la prima volta dopo tanti anni, ho riconosciuto i luoghi. A tre anni si è già ricettivi, ma per lo stesso motivo non ho avuto modo di fare alcun tipo di esperienza. Trieste è una città che amo molto anche se non la conosco come vorrei, mentre Torino è la città in cui sono cresciuto, la città dei miei genitori, della mia famiglia...».
Rava ha suonato molte volte nel Friuli Venezia Giulia e in particolare a Trieste. L’ultima volta nel maggio scorso, al Teatro Cristallo, a conclusione della rassegna «Sulle nuove rotte del jazz». In quell’occasione - accompagnato da Dado Moroni, Rosario Bonaccorso e Roberto Gatto - ha presentato il suo recente disco «Easy Living», pubblicato dall’etichetta tedesca Ecm, e premiato come miglior disco del 2004 dal referendum di «Musica Jazz».
Che nelle altre categorie ha premiato fra gli altri il contrabbassista William Parker, sperimentatore cinquantaduenne, neroamericano, che da anni è attivo nel settore del jazz d’avanguardia (musicista dell’anno); il trio di Keith Jarrett (gruppo dell’anno); il cd «Which way is East» del batterista scomparso Billy Higgins e del sassofonista Charles Lloyd (disco dell’anno); il trombettista Giovanni Falzone e il tastierista Craig Taborn (rivelazione, rispettivamente italiana e straniera, dell’anno).

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