lunedì 22 marzo 2004

Claudio Baglioni tor...

Claudio Baglioni torna domani sera in regione, per un concerto al palasport di Pordenone, a quattro mesi di distanza dal trionfo del PalaTrieste. Il tour «Crescendo» è quello che, dopo i 320 mila spettatori in otto sere dell’estate scorsa - 120 metri di palco, sei musicisti e un'orchestra di 33 elementi, 34 ballerini e più di 300 performer - prometteva una dimensione «più raccolta, essenziale, intima».
I quattromila che a dicembre hanno assistito allo show triestino sanno però che il cantautore romano fa ancora una volta le cose in grande. Lo show propone infatti un palcoscenico-casa su quattro livelli, che corrispondono ad altrettante fasi. Per raccontare in tre ore trentacinque anni di carriera Baglioni ha immaginato gli spartani esordi in una cantina, poi il primo trasloco in un comodo appartamento, il secondo in una terrazza-tetto e infine l’«ascesa in cielo», o giù di lì, con i cavalli di battaglia.
A ogni livello scende dall’alto un palco: struttura semplice ma complessa. In un gran via vai di «addetti ai traslochi», tanti oggetti caratterizzano le varie fasi: un vecchio registratore che diventa proiettore, un baule da cui poi escono le bolle, un telescopio che diventa faro per illuminare il pubblico, e ancora il tavolo, la cucina, la scala, il camino...
Le canzoni delle varie fasi non sono coetanee dei diversi momenti storici: l’assemblaggio è tematico, avvicinando anche brani di anni lontani. Di solito attacca dal solo con «Yesterday», dei Beatles: musica classica del Novecento, che gli serve per ricordare i tempi degli esordi in cantina, negli anni Sessanta.
Poi mette in fila «Noi no» e «Dagli il via», «Quanto ti voglio» e «Fotografie» (con il quintetto d’archi, per quattro quinti femminile), «Ragazze dell’Est», «Bolero», «Tienimi con te». Ma anche, quasi a voler indicare un passaggio verso un futuro migliore e allora solo sognato, quella «Di là dal ponte» che sta nell’ultimo disco «Sono io, l’uomo della storia accanto».
Nella fase «comoda» dell’appartamento canta «Notte di note» e «Quante volte», «Serenata in sol» e «Mai più come te», «Domani mai» e «E adesso la pubblicità»... Finale sul tetto, in una terrazza che è una citazione beatlesiana, per cantare «Acqua dalla luna», «Avrai», «Ninna nanna nanna ninna», «Tutto in un abbraccio», «Grand’uomo», «E tu». Rimane il tempo per le stelle, con i classicissimi «Amore bello», «Strada facendo», ovviamente «Questo piccolo grande amore», «Cuore di aliante», il medley con «Poster», «Solo», «E tu come stai», «Io me ne andrei»...

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