domenica 1 febbraio 2004

Di Sanremo dice che ...

Di Sanremo dice che «non va maltrattato, perchè ha un ruolo importante nella storia della musica italiana: dunque non va ridotto a una passerella promozionale». Di questo suo nuovo disco, intitolato «Stato di calma apparente», sottolinea che «non si tratta del solito ’best’: non ho messo tutte le mie canzoni più popolari, ma quelle che hanno segnato maggiormente la mia storia». Di Adriano Sofri, cui è ispirato il brano «Il gigante» (uno dei due inediti del cd), ricorda «la grande dignità e intelligenza, quasi la luce che emana dalla sua persona, e che rende radioso anche un luogo lugubre come la sua cella in carcere».
Paola Turci - dolce e grintosa, romantica e a tratti quasi rabbiosa - parla a ruota libera, in occasione della pubblicazione del suo nuovo disco, «registrato in presa diretta, dal 10 al 12 dicembre scorsi, al Forum Music Village di Roma, per restituire anche a chi ascolta parte dell’energia e dell’intensità di un concerto dal vivo».
«Il titolo che ho scelto per la raccolta - prosegue la Turci, nata a Roma nel ’64 - è lo stesso di una mia canzone di una decina d’anni fa. Una canzone e un titolo che resistono al tempo, anche perchè la calma è una dote che è sempre bene mantenere, ma è indubbio che in tempi come questi finisce per mascherare qualcosa che spesso rimane sotto la superficie: preoccupazione, indignazione, voglia di dire no...».
«Sofri? L’ho conosciuto nel ’91 a Roma, in un locale, a una manifestazione organizzata mentre lui era ancora in attesa di una sentenza. Ci siamo messi a parlare, poi siamo rimasti in contatto, sono andata a trovarlo qualche volta nel carcere di Pisa. Vederlo lì da un lato mi ha fatto star male, dall’altro devo dire che è proprio la sua estrema dignità che consola il suo interlocutore. Adriano, che fra l’altro ho scoperto essere nato a Trieste, conserva una grande capacità di rimanere sempre e comunque e dovunque una persona libera. Libera dentro. Anche dinanzi a chi abusa del potere».
Dopo alcuni anni trascorsi a Milano, Paola Turci è tornata da poco a vivere nella sua Roma. Qui, nelle atmosfere e nei luoghi e fra le persone a lei più familiari, ha pensato e realizzato questo disco, che giunge alla vigilia del ventennale della sua carriera. Carriera cominciata proprio a Sanremo, nell’86, con «L’uomo di ieri», canzone bocciata dalle giurie e premiata dalla critica.
«Rimango legata al Festival - conclude Paola Turci - al quale devo molto e dove sono tornata sempre volentieri. Per questo rimango perplessa dinanzi a operazioni che rischiano di stravolgerlo. A Sanremo si sono fatti conoscere, per restare agli anni recenti, artisti come Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Carmen Consoli, lo stesso Daniele Silvestri: non si può ridurre a un’operazione per fare promozione o raccogliere pubblicità...».

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